cineconcerto
(cine-concerto), s. m. Spettacolo cinematografico accompagnato da una colonna sonora eseguita dal vivo.
• Come in una fiaba, l’incontro fra il gruppo multietnico dell’Esquilino [l’Orchestra di Piazza Vittorio], celebrato nel film di Agostino Ferrente e poi in un tour internazionale, ha avuto per teatro Hollywood. «Sembrava uno scherzo», ricorda Mario Tronco, il musicista degli Avion Travel che con Agostino Ferrente è l’altro «padre» del gruppo. «Qualcuno ci disse ehi, siete fantastici, devo presentarvi Bob Ezrin. Ma lui già ci stava cercando. Aveva visto il cine-concerto all’Egyptian Theatre, una sala da mille posti sul Sunset Boulevard. Prima il film, poi il concerto live. (Fabio Ferzetti, Messaggero, 25 settembre 2008, p. 33, Cultura & Spettacoli) • «Uno di quegli appuntamenti della vita che ti riconciliano con la bellezza ‒ spiega il cantante [Kekko dei Modà, alias Francesco Silvestre] ‒. Nel concerto si vedrà su uno schermo di 70 metri quadrati una clip in cui tutti noi della band (al suo fianco sul palco Enrico Zapparoli e Diego Arrigoni chitarra, Stefano Forcella basso e Claudio Dirani alla batteria, ndr) ricostruiamo la nascita della bambina. Ogni brano del live, non solo questo, sarà accompagnato da uno scorrere di immagini alle nostre spalle: per questo mi piace parlare di “cineconcerto”. Volevo che all’emozione musicale s’unisse uno scossone anche visivo». (Laura Martellini, Corriere della sera, 9 aprile 2013, Cronaca di Roma, p. 9) • Si parte la prossima settimana con le quattro giornate, dal 24 al 28 giugno, in cui, tra gli appuntamenti da non lasciarsi scappare c’è il cine-concerto «En dirigeable sur les champs de bataille», un documentario francese datato 1919 ‒ ha spiegato lo storico [Luca] Giuliani ‒ che sarà proiettato per la prima volta in Italia nella corte di Palazzo Morpurgo sulle note delle musiche eseguite da Glauco Venier e Michele Corcella. (Giulia Zanello, Messaggero Veneto, 17 giugno 2015, p. 21).
- Composto dal confisso cine- aggiunto al s. m. concerto.
- Già attestato nella Repubblica del 10 agosto 2001, Milano, p. VIII (Mario Serenellini).