Demenziale, cinema
Filone specifico della storia del cinema statunitense trasformatosi, nel corso del tempo, secondo alcune interpretazioni, in un vero e proprio genere. Nato cinematograficamente negli anni Settanta, esplose sul piano internazionale con il film di John Landis National lampoon's animal house (1978; Animal house) e con il fenomeno comico John Belushi. Fu caratterizzato da storie 'sopra le righe', da personaggi bizzarri e fuori dal comune, in perenne lotta con le istituzioni, e da un gusto particolare per la distruzione iconoclasta del mondo/set. Conclusasi quest'epoca con la scomparsa di Belushi e di altri rappresentanti di questo filone, il c. d. è rinato all'inizio degli anni Novanta. Tra i suoi fondamentali punti di riferimento 'storici' devono essere annoverati la produzione cinematografica dei fratelli Marx, film come Hellzapoppin' (1941) di Henry C. Potter, nonché la critica dell'American way of life presente nei film di Jerry Lewis.
In realtà il 'demenziale', prima di approdare sullo schermo cinematografico, rappresentò una sorta di movimento multimediale che coinvolse l'editoria, la radio, il teatro, la televisione, la musica. Primo esempio di spazio alternativo nella televisione americana fu la trasmissione Laugh-in, creata da Dan Rowan e Rick Martin, che tentò di unire, con un ritmo frenetico e 'lavorando' sul gergo giovanile, una comicità fatta di veloci sketch surreali e il rock and roll. Ma la vera data di nascita del fenomeno demenziale fu il 1969, quando un giovanissimo studente di Harvard, Doug(las) 'Multiplicity' Kenney, decise di creare una nuova rivista satirica, caratterizzata da una forte carica violenta e surreale: nacque così "National lampoon", fondata insieme a Henry Beard e Rob Hoffman. Al gruppo originale si aggiunsero presto altre presenze importanti, tra cui lo scrittore Michael O'Donoughe, una delle penne più brillanti dell'epoca. Nel giro di pochi anni "National lampoon" divenne uno show, uno spettacolo teatrale e un'emittente radiofonica. Il 1975 fu l'anno dell'esplosione nazionale di questa comicità 'fracassona e squarciabudella', ma anche di dura satira sociale. Il produttore della rete televisiva NBC, Lorne Michaels, si inventò un nuovo spazio per i giovani nella fascia notturna. Nacque così il Saturday night live, vera trasmissione di culto per gli amanti del demenziale, che in poche settimane vide lievitare gli indici d'ascolto televisivi. Venti puntate in diretta di parodie, satira, musica rock, cortometraggi per le quali Michaels scritturò Chevy Chase, Dan Aykroyd, John Belushi e M. O'Donoughe. Qualche tempo dopo alcuni componenti della rivista "National lampoon", D. Kenney, Chris Miller e Harold Ramis, decisero di realizzare un film satirico sui campi universitari degli anni Sessanta, con la dichiarata intenzione di parodiare la moda sixties che film come American graffiti (1973) di George Lucas e telefilm come Happy days avevano lanciato con successo in quegli anni. Belushi doveva essere il cardine del film e John Landis (che aveva esordito nella regia con Schlock, 1973, e diretto nel 1977 The Kentucky fried movie, Ridere per ridere, realizzato in collaborazione con David e Jerry Zucker e sceneggiato da Jim Abrahams) il regista. Così avvenne e il risultato fu National lampoon's animal house, prodotto da Ivan Reitman. Il successo del film segnò il momento di massima popolarità del c. d. e l'ascesa dell'astro Belushi che, nell'interpretare con sublime volgarità il ruolo di Bluto Blutarski, ottenne la copertina del popolare settimanale "Newsweek". Sempre nel 1978 l'attore presentò al Sat-urday night live, insieme all'amico Dan Aykroyd, una nuova coppia di curiosi personaggi: Jack ed Elwood Blues. Completamente vestiti di nero, occhiali scuri, i Blues Brothers ottennero un successo discografico immediato, rispolverando in chiave moderna vecchi pezzi blues e imponendosi come nuovi miti giovanili, ribelli e capaci di riportare in auge l'anima nera del rock and roll. Nel 1980 Belushi e Aykroyd portarono sullo schermo la già celebre coppia in quello che fu il più grande successo del c. d.: The Blues Brothers diretto da Landis. Sempre del 1980 venne realizzato dai fratelli Zucker e da Abrahams Airplane! (L'aereo più pazzo del mondo), solo in apparenza satira dei kolossal catastrofici degli anni Settanta, in realtà accurata rilettura della storia del cinema hollywoodiano, dei suoi stereotipi e dei suoi generi, che lanciò una comicità folle, assurda e surreale basata sulla capacità di lavorare su dialoghi, battute, gag, oggetti e sulla stessa messa in scena. Si aprì così un decennio di successi del c. d. che vide l'uscita, tra gli altri, di Neighbors (I vicini di casa) di John G. Avildsen, satira dell'American way of life con Aykroyd e Belushi, Stripes (Stripes ‒ Un plotone di svitati) di Ivan Reitman, parodia del militarismo con Bill Murray, Porky's (Porky's ‒ Questi pazzi pazzi porcelloni) di Bob Clark, tutti del 1981, e nel 1983 dell'esplosivo Trading places (Una poltrona per due) di Landis. Tuttavia l'improvvisa morte di D. Kenney, fondatore del "National lampoon", nel 1980 e due anni più tardi quella dello stesso Belushi costituirono un duro colpo per il movimento e ne modificarono la storia. Infatti, malgrado la contemporanea uscita nel 1984 di Police academy (Scuola di polizia) di Hugh Wilson, Top secret! del trio J. Abrahams, D. e J. Zucker, e di Ghostbusters (Ghostbusters ‒ Acchiappafantasmi) di I. Reitman, con Dan Aykroyd, Bill Murray e Harold Ramis, e, negli anni successivi, di numerosi altri film ascrivibili al filone, alla fine del decennio risultava conclusa la fase in cui il c. d. si era affermato nella sua forma più tipica. Vale a dire come riscrittura e riattraversamento dei generi, rivisitati e tradotti in parodia, in apparenza secondo un intento cinefilo, in realtà con una carica iconoclasta e anarchica, fortemente critica nei confronti del sistema statunitense. Alcuni elementi sono in seguito riaffiorati in film sconclusionati e divertenti come The naked gun: from the files of police squad! (1988; Una pallottola spuntata) di D. Zucker, Hot shots! (1991) di J. Abrahams, High school high (1996; Pensieri spericolati) di Hart Bochner o anche in commedie adolescenziali come American pie (1999; American pie ‒ Il primo assaggio non si scorda mai) di Paul e Chris Weitz e American pie 2 (2001) di James B. Rogers, e soprattutto in storie surreali intepretate in particolare da Jim Carrey (Ace Ventura: pet detective, 1994, Ace Ventura: l'acchiappanimali, di Tom Shadyac; Dumb & dumber, 1994, Scemo & più scemo, di Peter Farrelly; Liar liar, 1997, Bugiardo bugiardo, di Shadyac; Me, myself & Irene, 2000, Io, me e Irene, di Bobby e P. Farrelly) fino a Scary movie (2000; Scary movie ‒ Senza paura, senza vergogna… senza cervello!) di Keenan Ivory Wayans e a Rat race (2001) di J. Zucker.
The National Lampoon. Encyclopedia of humour, ed. M. O'Donoghue, s.l. 1973; D. McCrohan, The second city: a backstage history of comedy's hottest troupe, New York 1987; D. Perrin, Mr. Mike: The life and work of Michael O'Donoghue, the man who made comedy dangerous, New York 1998.