CINNAMOMO (κιννάμωμον, cinnamōmum)
Nome greco e latino della cannella, di etimologia incerta, ma senza dubbio di origine orientale, come la merce. Plinio racconta che il prezzo era immenso, assai più forte che non quello della casia, ma sembra che esageri. Alla radice della cannella bruciata si attribuivano svariatissime proprietà mediche; se ne estraeva anche il profumo, ma non sembra che venisse adoperata per condire i cibi.
Col nome di cinnamomo si designa un genere di piante della famiglia Lauracee, istituito da Blume, con fiori bianco-giallastri, ermafroditi o per aborto poligami e allora i pistilliferi più grandi degli staminiferi; tubo perianziale breve, poco od affatto accrescente, circondante in parte il frutto che è una bacca; stami in 4 verticilli, di cui l'interno costituito di staminodi. Sono alberi o arbusti con foglie persistenti per lo più trinervie, opposte o in parte sparse. Secondo alcuni autori comprende 50 specie, secondo altri solo 10, ricche di olî essenziali e di terpeni: vivono nell'Asia tropicale e subtropicale, spingendosi fino al Giappone e una fino all'Australia. Il C. camphora Nees. fornisce la canfora (v.); C. zeylanicum Breym e C. cassia Bl. forniscono la cannella (v.); C. glanduliferum Meisn., dell'Himālaya, è ornamentale; il C. culilawan Bl. delle Molucche fornisce corteccia amara e antiscorbutica; il C. Loureirii Nees. fornirebbe quella cannella detta dell'Annam.