Rinuccini, Cino
Mercante fiorentino, figlio di messer Francesco, nato non molto dopo il 1350 e vissuto fino al 1417. Letterato estraneo alla tradizione umanistica, conosciuto come autore di poesie in volgare di stampo stilnovistico, e di una calda difesa di Firenze nella Responsiva (1397) alla famosa invettiva del vicentino Antonio Loschi; ma più noto per la Invettiva contro a cierti calunniatori di D. e di messer Francesco Petrarca e di messer Giovanni Boccaccio, con la quale legò il proprio nome alla fortuna di D. nel Rinascimento.
Con l'Invettiva, scritta ai primissimi del nuovo secolo e giuntaci solamente nel testo ridotto " di gramatica in vulgare ", il R. prese parte, infatti, a quella polemica che ai suoi tempi, tra ammiratori e detrattori di D., impegnò in Firenze il Salutati, il Bruni, il Niccoli, il Gherardi e Domenico da Prato. Entro i confini di tale polemica il nome di D. si lega al più vasto problema del rapporto latino-volgare, e a una crisi della cultura che riguarda particolarmente le arti del Trivio e del Quadrivio, rivedendo il modo d'intenderle e il loro metodo.
Nel quadro di siffatte discussioni, il R. attacca con " santa ira " i detrattori di D., tra i quali pare spiccasse Niccolò Niccoli, sostenendo la superiorità della Commedia di fronte a qualunque altra opera: " sia detto con pacie de' poemi greci e latini, niuna invenzione fu più bella, più utile e più sottile ". Secondo i suggerimenti della cultura del suo tempo, il R. loda in D. il " narratore di istorie ", l'astrologo, il teologo, esaltando l'immensa dottrina e i profondi sensi della Commedia; ma l'elogio più si caratterizza quando il R. volge le sue osservazioni intorno all'efficacia dello stile dantesco, sostenendo la superiorità di D. nei confronti di qualsivoglia poeta, foss'anche Virgilio: D. " con maravigliosa brevità e leggiadria mette due o tre comparazioni in uno rittimo vulgare che Virgilio non mette in venti versi esametri ".
Bibl.- Il testo della Invettiva in Il Paradiso degli Alberti, a c. di A. Wesselofsky, I II, Bologna 1867, 303-316; C. Vasoli, Polemiche occamiste, in " Rinascimento " III (1952) 133 n. 1; L. Martines, Nuovi documenti su C. R., in " Arch. Stor. Ital. " CXIX (1961) 77-90; E. Garin, D. nel Rinascimento, in " Rinascimento " s. 2, VII (1967) 3-28; H. Baron, La crisi del primo Rinascimento italiano, Firenze 1970, 309-314 e passim.