CINZICA dei Sismondi
Leggendaria eroina pisana. Secondo annalisti del sec. XVII (a partire dal Roncioni, Annali Pisani, in Arch. storico italiano, s. 1ª, VI, 1840, p.1), nel 1005, Mugetto, capo dei Saraceni di Sardegna, avrebbe assalito la città, e avendola trovata senza nessuna guardia, ne avrebbe saccheggiato una parte. C., mentre i cittadini, sepolti nel sonno, non avvertivano il saccheggio, sarebbe corsa a destare i reggitori dello stato, e avrebbe chiamato il popolo alle armi. I Saraceni si sarebbero dati alla fuga, riparando a stento sulle loro navi. In onore della donna, il quartiere assalito dai nemici cambiò il nome di Spazzavento in quello di Cinzica, e vi fu innalzata una statua all'eroina.
A parte l'ingenuità di alcuni particolari, a parte l'anacronismo di un comune pisano regolarmente costituito con consoli e magistrati nel 1005, il racconto dell'eroismo di Cinzica è completamente destituito di ogni fondamento storico. Pisa fu, è vero, presa dai Saraceni ai primi del 1000; un quartiere della città, a sinistra dell'Arno, conservò per secoli il nome di Cinzica, e nel muro di uno dei suoi palazzi, era infissa - e v'è tuttora - una statuetta di donna. Ma la statua, immagine forse di una vittoria alata, risale al sec. V, e il nome di Kinzica, di dubbia origine e dubbio significato, era usato a denotare quel quartiere già negli ultimi decennî del sec. X.
Bibl.: D. Santoro, La leggenda pisana di Cinzica dei Sismondi, in Studi storici del Crivellucci, I, Livorno 1891, pp. 251-259.