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CINZICA dei Sismondi

di Gino Scaramella - Enciclopedia Italiana (1931)
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CINZICA dei Sismondi

Gino Scaramella

Leggendaria eroina pisana. Secondo annalisti del sec. XVII (a partire dal Roncioni, Annali Pisani, in Arch. storico italiano, s. 1ª, VI, 1840, p.1), nel 1005, Mugetto, capo dei Saraceni di Sardegna, avrebbe assalito la città, e avendola trovata senza nessuna guardia, ne avrebbe saccheggiato una parte. C., mentre i cittadini, sepolti nel sonno, non avvertivano il saccheggio, sarebbe corsa a destare i reggitori dello stato, e avrebbe chiamato il popolo alle armi. I Saraceni si sarebbero dati alla fuga, riparando a stento sulle loro navi. In onore della donna, il quartiere assalito dai nemici cambiò il nome di Spazzavento in quello di Cinzica, e vi fu innalzata una statua all'eroina.

A parte l'ingenuità di alcuni particolari, a parte l'anacronismo di un comune pisano regolarmente costituito con consoli e magistrati nel 1005, il racconto dell'eroismo di Cinzica è completamente destituito di ogni fondamento storico. Pisa fu, è vero, presa dai Saraceni ai primi del 1000; un quartiere della città, a sinistra dell'Arno, conservò per secoli il nome di Cinzica, e nel muro di uno dei suoi palazzi, era infissa - e v'è tuttora - una statuetta di donna. Ma la statua, immagine forse di una vittoria alata, risale al sec. V, e il nome di Kinzica, di dubbia origine e dubbio significato, era usato a denotare quel quartiere già negli ultimi decennî del sec. X.

Bibl.: D. Santoro, La leggenda pisana di Cinzica dei Sismondi, in Studi storici del Crivellucci, I, Livorno 1891, pp. 251-259.

Vedi anche
Gualandi Nobile famiglia pisana, che ebbe grande importanza nella storia del comune fin dal sec. 12º. Dopo essere stati fra i promotori della spedizione contro le Baleari, i G. nelle lotte intestine di Pisa ebbero arse le loro torri (1183). Guelfi irriducibili, combatterono con tutte le forze il conte Ugolino ... Lanfranchi Nobile famiglia pisana potentissima nei primi tempi del Comune e fino a tutto il sec. 13º; fu posta in ombra dai Gherardesca contro i quali, insieme ad altre famiglie, più volte lottò nei secc. 13º e 14º. Michele Zanche Vicario (sec. 13º) di re Enzo di Sardegna, poi giudice del Logudoro (Torres); fu ucciso a tradimento dal genero Branca Doria. È ricordato da Dante (Inf. XXII, 88, e XXXIII, 144). Gherardésca, Ugolino della, conte di Donoratico Nobile pisano (m. 1289). Seguì dapprima la parte ghibellina; poi si accostò al partito guelfo dei Visconti, adoperandosi per il trattato che Pisa strinse nel 1272 con Carlo d'Angiò. Dopo un breve bando da Pisa acquistò prestigio per una incursione pisana nel porto di Genova; alla Meloria nel 1284 si ...
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    Enciclopedia Dantesca (1970)
    Renato Piattoli Una delle più grandi famiglie nobili pisane, che rivestì grande importanza nella vita politica ed economica della città, i S. ebbero le loro case nella circoscrizione di Chinzica. La famiglia si distinse in vari rami che ebbero cognome proprio e tutti insieme costituirono la consorteria, ...
Vocabolario
déi
dei déi prep. art. – Forma composta della prep. di (de) e dell’art. i.
ad maiorem Dei gloriam
ad maiorem Dei gloriam ‹... ġlòriam› (lat. «a maggior gloria di Dio»). – Motto (di solito scritto abbreviatamente A.M.D.G.) dei gesuiti, che risale allo stesso s. Ignazio e distingue gli edifici, i libri, ecc. dei membri della Compagnia....
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