ACHILLINI, Cinzio
Tipografo e editore a Bologna nel terzo decennio del 1500; il migliore del gruppo dei tipografi minori, fu benemerito, nel fiorire allora in Bologna dell'arte, per aver dato belle edizioni di opere importanti in servizio dello Studio, al quale la sua famiglia, prima e dopo di lui, diede anche docenti. Iniziava l'attività nel 1525 pubblicando la Sphaera di Proclo Diadoco, adorna di bordure e di illustrazioni, cui faceva seguire nel 1526 un Supplementum del celebre matematico ed astronomo Lodovico Vitali, insegnante nello Studio (che per i suoi Pronostici e per altre opere si valeva della grande tipografia dei Benedetti e di quella del Bonardi). Pure nel 1526 mise in luce un poema in latino di Vincenzo Bassi mantovano, De bethigallico conflictu.Nel 1527 curò la magnifica edizione del Trattato sugli eretici e sortilegi di Paolo Grillandi, dal superbo frontespizio figurato. Della Quaestio de anima di G. B. Fantuzzi, insegnante di medicina teorica, appare solo come editore: "impensis Cynthii Achillini" 1526. Forse gli si devono altre edizioni senza nome.
Insieme con Giovanni Tolomei, che forse fu socio solo nell'industria, non essendo mai nominato nelle sottoscrizioni, ottenne un privilegio amplissimo da papa Clemente VII, il 24 marzo 1526,in virtù del quale nessuna delle opere da loro impresse poteva essere ristampata da altri per un decennio nel territorio bolognese.
Marca: una testuggine alata che fugge un rogo acceso, con il motto "Matura";in basso a destra la lettera C; non sempre il nome per esteso, "Cynthius" metà a destra e metà a sinistra della marca.
Bibl.: A. Sorbelli, Storia della stampa in Bologna, Bologna 1929, pp. 95-96; F. Ascarelli, La tipografia cinquecentina italiana, Firenze 1953, p. 42 e tav. II.