CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica)
CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) Organo collegiale istituito con l. 48/1967 per predisporre gli indirizzi di politica economica nazionale e coordinare le attività dei diversi ministeri e delle sotto ordinate amministrazioni ed enti pubblici, che operano nell’economia. Nella fase iniziale erano membri di diritto del CIPE il presidente del Consiglio dei ministri, il ministro del Bilancio e della Programmazione economica, che svolgeva le funzioni di segretario, i ministri del Tesoro, delle Finanze, dell’Industria e Commercio, del Commercio estero, degli Affari esteri, dei Trasporti, della Marina mercantile, degli Interventi straordinari nel Mezzogiorno, delle Partecipazioni statali. Nel tempo la configurazione del CIPE è mutata, poiché la stessa organizzazione dell’esecutivo si è trasformata, portando alla concentrazione e ristrutturazione dei dicasteri.
Nel 2008 il CIPE, con il segretariato e gli uffici connessi, è stato trasferito dal ministero dell’Economia e delle Finanze alla presidenza del Consiglio dei ministri, dove opera con 3 mandati: per la funzione di segreteria generale, al fine di predisporre e gestire le riunioni tra i ministri e coordinare le corrispondenti amministrazioni nell’attuazione degli atti congiunti; per la regolazione dei servizi di pubblica utilità non disciplinati da specifica autorità; per l’analisi e la valutazione in materia economica. Riunisce il Nucleo di consulenza per l’Attuazione delle linee guida per la Regolazione di Settori di pubblica utilità (NARS), la Segreteria tecnica della cabina di regia nazionale sull’utilizzo dei fondi europei e l’Unità Tecnica Finanza di Progetto (UTFP).