CIPRESSO (dal lat. cupressus, gr. κυπάρισσος, voce mediterranea)
Genere di Conifere della famiglia Pinacee - Cupressee, le cui specie, 12, spesso si coltivano a scopo ornamentale e forestale. Ordinariamente si chiama cipresso il Cupressus sempervirens L., l'unica specie originaria della regione mediterranea, conosciuta da antichissimo tempo e che dà una speciale caratteristica al paesaggio, specialmente in Toscana: è originario dell'Oriente (Persia settentrionale, Cilicia, Siria, Rodi, Cipro, Creta) e della Cirenaica; introdotto in Italia dall'epoca romana. Si presenta in due varietà: horizontalis (Mill.), con chioma ovale, a rami orizzontali, corrispondente alla fomma selvatica, aborigena, della specie; pyramidalis (Targ.-Tozz.), con chioma conico-piramidale, a rami eretti, derivata dalla coltura. È questa la varietà che si suole piantare nei cimiteri.
Molte ville hanno bellissimi viali di cipressi: a Firenze sono rinomati quelli secolari di Boboli e Poggio Imperiale, nel Senese quelli della Badia di Monteoliveto Maggiore, in Maremma quellì di Bolgheri, ricordati dal Carducci, ecc.; nel Lazio quelli di Villa d'Este e villa Adriana a Tivoli. Tra i cipressi storici va pure ricordato quello di Somma Lombardo, ultramillenario, e che lo storico del 1700 Francesco Campana ritiene un avanzo del Lucus Superis dell'epoca romana; esso misura attualmente 27 m. d'altezza e il tronco ha m. 540 di circonferenza alla base e m. 6 alla corona, donde s'inizia l'ampia chioma. Il cipresso è anche pianta forestale preziosa, perché può vivere su terreni sterili e soprattutto resiste benissimo alla siccità; è però di lento accrescimento. Fornisce legno ottimo, con forte odore resinoso, a grana fine, suscettibile di bel pulimento, non soggetto al tarlo, che anzi tiene lontani i tarli col suo forte odore, tanto che se ne fanno casse e armadî per conservare pellicce, indumenti di lana e collezioni entomologiche. L'uso principale del legno di cipresso è per infissi, avendo una grande durabilità; le porte di cipresso di S. Pietro in Roma fatte costruire da Costantino il Grande, rimosse dopo 800 anni da Eugenio III per sostituirle con altre di bronzo vennero trovate ancora in perfetto stato di conservazione.
In epoca relativamente recente sono state introdotte nei parchi e arboreti parecchie altre specie di cipressi esotici. Il Cupressus macrocarpa Hartw. della California ha rapido accrescimento, chioma ampia con rami allungati e odore di limone, sopporta la salsedine e quindi è indicato per i luoghi prossimi al mare, anche a scopo forestale. Il C. lusitanica Mill. ha foglioline un po' acute e rametti leggermente schiacciati; il nome specifico farebbe supporre che fosse originario del Portogallo, ma vi fu certamente introdotto, perché originario del Messico e Guatemala. Più raramente sono da noi coltivati: C. torulosa Don del Himālaya occidentale, C. arizonica Greene della California, C. funebris Endl., dai rami gracili pendenti, originario della Cina centrale e C. cashmeriana Royle, dalle graziose ramificazioni con parvenza di piume argentate, originario dell'India.
V. tavv. CI e CII.