BIASINO, Cipriano
Figlio di Alessio, nacque nel 1580 a Lanzo d'Intelvi (Como). Il 31 genn. 1606 sposò nella chiesa di S. Siro, a Lanzo, Margherita, figlia di Antonio Ciresore. Uno dei testimoni alle nozze fu un parente, Bartolomeo Canevale, figlio di Giovanni Iacopo, dal quale, probabilmente, il B. fu avviato all'architettura. Giovanni Lurago fece da padrino al battesimo di una figlia, di nome Domenica. Subito dopo il matrimonio il B. dovette trasferirsi in Austria, dove fu assunto come "muratore comunale" a Bruck sulla Mur, in Stiria; nell'ottobre del 1606 lavorava al restauro di un ponte a Kapfenberg, dal 1610 al 1611 lavorò nel monastero benedettino di Seckau. Nel 1613 fece parte della commissione incaricata di controllare i lavori di restauro della porta di Graz e di costruzione di un nuovo ponte a Bruck.
Non si sa esattamente chi abbia raccomandato il B. a Daniele Zeno, decano di Krems. È verosimile l'intervento dell'abate Georg Falb di Göttweig, originario di Admont in Stiria, il quale pose la prima pietra della fabbrica della chiesa parrocchiale di Krems nella primavera del 1616. A quell'epoca il B. certamente stava già a Krems, sebbene la prima notizia sicura della sua presenza dati soltanto dal 1618. Gli era stata affidata la demolizione della vecchia chiesa gotica di S. Vito, allora già parzialmente crollata, e la costruzione di una nuova parrocchiale, composta di una navata con quattro cappelle laterali per parte, non congiunte fra loro, una tribuna occidentale, un transetto e un presbiterio ridotto. Particolarmente notevole la facciata occidentale, cuspidata, con un avancorpo rettangolare per il portale principale e due torri basse, sormontate da mezze cupole a bulbo, dove sono collocate le porte laterali. La costruzione si trascinò sino al 1630, per molteplici difficoltà finanziarie. Con questo edificio il B. creò una delle primissime chiese barocche in Austria.
Fu ancora l'abate Georg Falb, che, prima del 1631, affidò al B., che aveva fama di essere "vir ingenuosus multaque experientia et arte praeditus", il rifacimento della chiesa dell'abbazia di Göttweig, oltre alla costruzione di un'ala settentrionale, poi distrutta da un incendio, che comprendeva il dormitorio e il refettorio. Dell'esecuzione di questa parte del lavoro, che è riprodotta in un quadro dedicato al prelato, fu incaricato Giovan Angelo Canevale, cugino del Biasino.
Il 16 febbr. 1631 il B. s'impegnò per contratto a restaurare le tre volte della chiesa di S. Michele in Wachau, pericolanti, nonché i sei pilastri, per una spesa complessiva di 1600 fiorini. Dal 1631 al 1634 diresse, insieme con Giacomo Spazio (Spatz), che egli aveva fatto venire dall'Italia col fratello Giovan Battista, e Antonio Canevale, la fabbrica della chiesa domenicana di S. Maria Rotonda a Vienna.
La facciata, a due piani, vigorosamente articolata, presenta un grande ordine di pilastri; il piano superiore, più stretto, è provvisto di volute laterali e di frontone triangolare. L'interno a sala, a tre campate con transetto e volta a botte, mostra alcune analogie con la chiesa parrocchiale di Krems.
Nell'archivio del convento dei piaristi di Krems, già collegio dei gesuiti, si conservano alcuni progetti che con ogni probabilità risalgono al B., e dei quali uno fu realizzato, sebbene in forma modificata.
La costruzione del collegio avvenne dal 1636 al 1641, cosicché il B., la cui morte risale proprio all'inizio di questo periodo, poté ben aver preparato i progetti, ma non curarne l'esecuzione. L'edificio, a due piani, si snoda in tre ali che abbracciano un cortile quasi quadrato. Le due facciate, rivolte ad oriente, somigliano molto alla facciata occidentale della parrocchiale di S. Vito.
Il B. fu uno dei primi architetti italiani operanti a Krems, dove ottenne la cittadinanza, esercitandovi altresì il mestiere d'albergatore. La prima moglie morì nel marzo 1635; e già l'8 maggio dello stesso anno il B. passava a seconde nozze con la vedova di Giovan Battista Spazio. Nel suo testamento lasciò tutti i suoi beni in Italia al cugino Giovan Angelo Canevale, mentre un altro cugino, Bernardo Canevale, frate del monastero di Göttweig, ebbe un lascito in danaro.
Il 2 giugno 1636 il B. morì, e fu seppellito nella parrocchiale di S. Vito, dove nella prima cappella laterale a destra si trova il suo epitaffio.
Il B. aveva chiamato a Krems molti connazionali, e fra questi, oltre a Giovan Battista e Giacomo Spazio attivi dal 1624, probabilmente anche lo stuccatore Corrado Materna. È infine da ricordare che una figliastra del B., Eva Costanza Spazio, sposò nell'anno 1654 l'architetto italiano Domenico Sciassia, residente in Krems.
Bibl.: Österreichische Kunsttopographie, I, Wien 1907, pp. 40 s., 205, 262 s.; F. Dworschak, G. B., in 50 Jahre Land-Zeitung, Krems a.d. Donau 1929, pp. 39 ss.; L. Koller,Die Comasken C. B. und Domenico Sciassia, in Das Waldviertel, IV(1955), 4-6, pp. 97 ss.; R. Kohlbach,Steirische Baumeister, Graz 1961, pp. 268 ss.; L'opera del genio italiano all'estero, E. Lavagnino,Austria, II, Roma 1962,ad Indicem; H. Kühnel,Die Baumeister C. B. und Johann Baptist Spazio der Aeltere, in Mitteilungen des Kremser Stadtarchivs, II(1962), pp. 56ss.; Id., Forschungen zur Kunstgeschichte von Krems,ibid., III(1963), pp. 26 ss.; U. Thieme-F. Becker,Künstler-Lexikon, III, p. 595.