circulazione
. Con il significato di " moto circolare ", in senso assoluto, è attestato in Cv II XIV 12 fine de la circulazione è redire ad uno medesimo punto. In riferimento ai moti celesti, è attestato, con valore generico di " rotazione ", in II XIV 10 per lo movimento ne lo quale ogni die si rivolve, e fa nova circulazione di punto a punto, e XIV 12 essa circulazione cominciò e non averebbe fine. In IV 13 a la speculazione di certe [creature] segue la circulazione del cielo, che è del mondo governo, è esplicita la causa del movimento, la speculazione ovvero l'intelletto delle creature angeliche, che agisce come causa seconda nel governo del mondo; come si precisa in V 18 Questi movitori muovono, solo intendendo, la circulazione in quello subietto propio che ciascuno muove (si ricordi l'incipit della canzone, Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete).
In Cv II VI 5 l'operazione vostra, cioè la vostra circulazione, è quella che m'ha tratto ne la presente condizione, c. è esplicativo di operazione. L'essere delle intelligenze motrici è infatti la loro ‛ operazione ', cioè la c., che è quindi condizione del loro esistere. Qui D. si riferisce all'effetto del moto celeste, cioè all'influenza che esso esercita sulle creature terrestri, come è evidente in VIII 5 in quelli subietti che sono sottoposti a la loro circolazione. Il rapporto moto-influenza è più evidente in IV II 7 a seguitare la circulazione del cielo altrimenti è disposto un tempo e altrimenti un altro.
Con il numero plurale non s'indicano tanto i movimenti di più cieli, quanto tutti i movimenti dei singoli cieli, come in Cv Il IV 3 credettero solamente essere tante queste [le creature angeliche], quante circulazioni fossero ne li cieli, e come è più chiaro in V 15 questi Troni, che al governo di questo cielo sono dispensati, in numero non grande, de lo quale per li filosofi e per li astrologi diversamente è sentito, secondo che diversamente sentiro de le sue circulazioni, dove le c. sono quattro: della stella nel proprio epiciclo; dell'epiciclo con l'intero cielo del pianeta in unione col cielo del sole (moto dell'eccentrico); del cielo del pianeta da occidente a oriente, secondo il movimento del cielo stellato (moto precessionale degli equinozi); e della rivoluzione diurna, comune ai nove cieli.
In Rime CXI 2 Io sono stato con Amore insieme / da la circulazion del sol mia nona, il significato di moto solare coincide con quello di " anno ", grazie agli apporti significativi dei due attributi mia nona.
Il valore dinamico che si è visto si perde nel significato di " cerchio " o " circonferenza ", in Pd XXXIII 127 Quella circulazion che sì concetta / pareva in te come lume reflesso, dove c. è uno dei tre giri di cui ai vv. 115-120: propriamente il secondo, che dal primo come iri da iri / parea reflesso, e che costituisce la forma in cui si offre alla limitata facoltà del pellegrino la visione della seconda persona della Trinità. Se la figura geometrica del cerchio si addice, per la compiutezza della circolarità, a questa mediazione tra il finito umano e l'infinito divino, anche il termine c. si giustifica secondo le viste accezioni del Convivio: sta infatti a significare - per quanto si tratti di una temporanea e soggettiva immagine della Trinità - il vertice di quelle c. celesti che il pellegrino ha attraversate, e quasi salda l'unità tra la causa prima e le cause seconde dell'universo.