CIRENAICA (X, p. 417; App. II, 1, p. 623)
Superficie e popolazione. - È una delle tre province in cui il nuovo stato di Libia è ripartito sotto l'aspetto amministrativo. La superficie è di 806.500 km2 e la popolazione al censimento del 1954 è risultata di 291.328 ab. Il capoluogo, Bengasi, che è anche capitale residenziale dello stato, aveva a quella data 70.533 ab. Gli Italiani nella C. sono ormai ridotti a poche centinaia, non essendo più ritornati in questa regione coloro che furono costretti ad abbandonarla durante le operazioni belliche del 1941 e 1942, con conseguente rovina dei villaggi agricoli che erano stati costruiti nel Gebel e delle concessioni agricole private fiorite in esso e nella pianura bengasina.
Condizioni economiche. - Della superficie giudicata suscettibile di una utilizzazione agraria e forestale in tutta la Libia, e che fu valutata nel 1945 in 14.125.000 ha, solo 4 milioni di ha, all'incirca, interessano la C., e di essi ben 3,1 milioni appaiono unicamente adatti al pascolo o anche alla raccolta dello sparto (quest'ultima nella zona di er-Règima). Le aree atte a colture stabili sembra arrivino a soli 145.000 ha, dei quali ne sono effettivamente utilizzati soltanto 50.000, mentre quelle adatte allo sfruttamento agricolo seminomade possono giungere a 500.000 ha. Vi sono poi oltre 100.000 ha di superficie coperta da alberi e arbusti e 500 ha a giardini irrigui nelle oasi, nonché 8000 ha a palmeti non irrigui. Fra i prodotti dell'agricoltura predomina l'orzo, mentre è diminuita la produzione del grano, che, in conseguenza dell'allontanamento degli Italiani dalla regione, si è ridotta a circa 1/3 di quella che si otteneva negli anni immediatamente precedenti al 1940. La viticoltura si è ristretta a un migliaio di ha, con produzione modesta di vino. Il patrimonio zootecnico si è notevolmente ripreso negli anni più recenti ed aveva nel 1956 questa consistenza: 33.000 bovini (31.000 nel 1949); 545.000 ovini (363.000) e 524.000 caprini (436.000). I cammelli, nell'intervallo 1949-56, erano aumentati da 22.500 a 76.000. C'erano inoltre, sempre nel 1956, 20.000 asini e 12.000 cavalli. Notevole la produzione e l'esportazione della lana. Continua tuttora l'attività estrattiva di zolfo, che viene in gran parte esportato, e di salmarino, questo ottenuto nella salina di Bengasi, città che è tuttora anche importante mercato delle spugne pescate lungo le coste cirenaiche, e largamente esportate. Tra le industrie è sempre attivo qualcuno degli stabilimenti creati a suo tempo dagli Italiani, soprattutto per i consumi locali: una conceria, una tessitura, una fabbrica di ghiaccio e di birra, ecc. Il commercio estero rivela, anche per la Cirenaica considerata a sé, come per l'intero Regno libico, un notevole passivo: nel 1957, di fronte a 7.069.000 sterline libiche alle importazioni, se ne ebbero solo 1.428.000 alle esportazioni, con uno sbilancio provinciale, quindi, di circa 5.650.000 st. lib., il 25%, quasi, del deficit totale del commercio estero libico.
Comunicazioni. - Delle due linee ferroviarie esistenti, BengasiBarce (108 km) e Bengasi-Soluch (56 km), la seconda è stata rimpiazzata con una autolinea.
Bibl.: H. J. Legg, Economic and commercial conditions in Libya, Londra 1952; W. B. Fischer, Problems of modern Libya, in Geographical Journal, 1953, pp. 182-199; G. Polloni, Considerazioni sull'avvaloramento agrario in Cirenaica, in Agr. Subtrop. e Trop., 1954, pp. 350-375; Royal Institute of International Affairs, Libya, a brief political and economic survey, Londra [1956]; United Kingdom of Libya, External trade statistic 1957, Tripoli 1958.