CIREZIE (Κυρετίαι o Κυρετίαι, Cyretiae)
Antica città della regione tessalica di Perrebia. La sua ubicazione è precisata dal rinvenimento di alcune iscrizioni sul colle ad oriente di Domenico (villaggio a nord-ovest di Tirnavo) che domina una fruttifera regione sulle rive del Xerias (l'antico Titaresio). Sotto la chiesa si sono rintracciate le rovine di un tempio di Asclepio, e lì probabilmente era situato l'antico archivio della città; attorno vi sono resti delle mura dell'acropoli, mentre più in basso si conservano tratti della cinta della città. Un rilievo arcaico attesta l'esistenza di questa già in età assai remota; essa appare però nella storia solo dal sec. II a. C.; era retta, secondo l'uso tessalico, da numerosi ταγοί. Fu devastata, con altre città dei Perrebî appartenenti ai re macedoni, dagli Etoli alleati dei Romani nel 199; in seguito a Cinoscefale, arresasi ai Romani come tutte le altre città tessaliche, fu da Flaminino trattata con relativa benevolenza; da allora il partito di Roma prevalse. Dopo altre distruzioni da parte degli Etoli e di Perseo, Augusto unì la Perrebia alla Tessaglia (Estieotide); di qui, pare, comincia il massimo fiorire di C., continuato fino all'età bizantina.
Bibl.: Arvanitopulos, in 'Αρχ. ἐϕ., 1913, p. 145 segg.; 1917, p. i segg.; Fr. Stählin, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XI, col. 169 segg.; id., Das hellenische Thessalien, Stoccarda 1924, p. 25. La lettera di Flaminio ai ταγοί di Cirezie in Dittenberger, Sylloge inscr. Graec., 3ª ed., 593.