CIRRO (dal lat. cirrus "riccio"; fr. vrille; sp. zarcillo; ted. Ranke; ingl. tendril)
I cirri (o viticci) sono organi lunghi, sottili e flessibili delle piante rampicanti, i quali hanno la proprietà di avvolgersi attorno a sostegni, permettendo a tali piante, altrimenti obbligate per debolezza del fusto a strisciare sul suolo, di sollevarsi in cerca di migliori condizioni soprattutto di luce.
I cirri sono sempre metamorfosi di qualche membro della pianta, spesso di rami, del fusto e di intere foglie o parti di esse, assai raramente di radici aeree, come avviene nella Vanilla planifolia.
I cirri caulinari semplici o più o meno ramificati, di cui offre noto esempio la vite, mentre da giovani sono erbacei, teneri e flessibili, una volta attorcigliati al sostegno diventano duri, legnosi, aumentando notevolmente la tenacia dell'attacco.
I cirri fogliari, che sono i più frequenti, possono interessare parti diverse della foglia. Nelle Clematis, Fumaria, Tropaeolum, la foglia attorciglia il suo lungo picciolo ai rami di piante vicine. Quando poi la cirrificazione è perfetta, o è il solo nervo mediano che prolungandosi oltre l'apice del lembo si attorciglia (Gloriosa) o sono interi lembi che subiscono la metamorfosi. Nelle foglie composte una o, più spesso, parecchie foglioline si trasformano in cirri (Pisum, Vicia, Lathyrus) e persino tutte quante (Lathyrus aphaca, v. n. 4 della fig.); in tal caso le stipole assumono funzione fogliare. Altre volte ancora il lembo rimane normale e i due cirri si formano a spese delle stipole, come accade nelle salsapariglie.
In certe Bignoniacee (Bignonia unguis-cati, B. exsoleta) i cirri caulinari che nascono nelle ascelle fogliari terminano con tre uncini duri, che somigliano ad artigli di animali. In altre Bignoniacee (Pithecoctenium) e tra le Vitacee nella vite del Canada (Ampelopsis quinquefolia) i cirri caulinari ramosi aderiscono, mediante le ventose con cui terminano, così tenacemente ai muri che, strappati, portano via dei pezzi dell'intonaco.
Sono organi di adesione anche le radici avventizie che nascono numerosissime sul lato ventrale del fusto dell'edera penetrando nelle anfrattuosità del sostegno.