ČITA (A. T., 97-98)
ITA Città della Siberia orientale, capoluogo di circondario nel territorio dell'Estremo Oriente, situata sulle sponde del fiume omonimo in vicinanza della sua confluenza con l'Ingoda. Ha clima assai rigido, ma sano. Fu, in origine, un semplice fortino, elevato e presidiato da Cosacchi sino dal sec. XVIII. Dopo il 1850 cominciò a svilupparsi quale centro abitato, e, in breve, si mutò in città popolosa e attivissima. I suoi abitanti (61.624 nel 1926) si occupano di agricoltura e soprattutto di scambî commerciali, essendo la città sorta nel punto dove, per il passato, le merci abbandonavano le vie di terra per seguire quelle fluviali. La sua importanza si accrebbe dopo la costruzione delle ferrovie transiberiana e transmanciuriana, e quindi della linea per Vladivostok, attraverso le vallate dell'Amur e dell'Ussuri; inoltre essa è scalo iniziale della linea di navigazione dell'Amur. È circondata da numerosi villaggi assai popolati. Gli scambî commerciali più importanti riguardano pellicce, cuoi, bovini, sego, esportati in Russia; e l'importazione di manufatti varî.