CITOARCHITETTONICA (dal gr. κύτος "cellula" e ἀρχιτέκτων "architetto"; in ted. anche Zellaufbau)
La parola potrebbe significare lo studio della struttura cellulare di qualsiasi tessuto dell'organismo. In neurologia si riferisce all'architettura delle cellule della corteccia cerebrale.
Il Baillarger scoprì che le cellule della corteccia cerebrale sono ordinate in sei strati che dai più superficiali ai più profondi sono: strato molecolare (1°); granulare esterno (2°); delle cellule pirainidali (3°); granulare interno (4°); ganglionare, o delle piramidi interne (5°); delle cellule fusiformi (6°) Ricerche successive (Meynert, Betz, Economo) dimostrarono che la disposizione degli strati varia gradatamente o bruscamente, in modo da permettere la distinzione di un certo numero di aree o campi citoarchitettonici (secondo l'Economo, 109), pressoché costanti per limiti ed estensione, presentando da persona a persona solo variazioni minime, da interpretarsi come individuali o di razza. Alla corteccia esastratificata dagli autori (Vogt) è stato dato il nome di isocorteccia; quella del rinencefalo in cui non si osserva esastratificazione si chiama allocorteccia. Nell'isocorteccia poi si distingue un tipo frontale, parietale, parietale inferiore, occipitale, temporale.
Così non solo dal punto di vista fisiologico, ma anche istologicamente è possibile distinguere una corteccia sensoriale da una motoria e da una associativa e già sembra accertato che a speciali altri tipi di struttura corrispondono centri di funzione commemorativa e ideatoria. Nelle varie classi zoologiche le differenze di sviluppo e di distribuzione delle varie aree possono essere invocate quale spiegazione delle varie qualità fisiopsicologiche riscontrate nelle differenti specie animali. La citoarchitettonica apre anche nuove vie allo studio del cervello di individui normali e patologici, dandoci forse la chiave per la comprensione della psiche degl'individui studiati. Infine la citoarchitettonica ha dimostrato che non si può ammettere che vi sia solo un progressivo aumento della massa cerebrale, passando da un tipo meno, a uno più evoluto, ma anche un progressivo estendersi di alcuni territorî cerebrali e un complicarsi delle aree relative. Questo processo, che nella scala filogenetica ha per essenza la differenziazione di nuove aree cerebrali, è stato indicato dall'Economo col nome di Cerebrazione progressiva.
Bibl.: C. v. Economo, Zellaufbau der Grosshirnrinde des Menschen, Berlino 1927; trad. it., di C. Enderle, Bologna 1928.