MESSICO, Città di
(XXII, p. 1003)
La capitale della repubblica messicana è divenuta, nel corso di pochi decenni, una delle massime concentrazioni di popolazione del mondo. Nel 1970 la superficie edificata si estendeva su 750 km2 e la popolazione era di 8.350.000 ab.; nel 1990 la superficie era cresciuta a oltre 800 km2, mentre gli abitanti, saliti a 13.636.000, rappresentavano il 16,8% di tutta la popolazione messicana. Nel 2000 le previsioni più moderate attribuiscono all'area metropolitana almeno 25 milioni di abitanti. I motivi di questo incremento vanno ricercati, oltre che nell'elevato tasso di natalità urbana, soprattutto nell'esodo continuo verso la città dalle aree rurali e dagli altri centri messicani. Annualmente si riversano a Città di M. 400.000 persone, e questo flusso è ben lungi dall'esaurirsi.
La forte crescita della popolazione e l'intenso sviluppo industriale della città hanno creato una serie di problemi, primo fra i quali il graduale abbassamento della falda freatica accompagnato da un progressivo inaridimento del vasto bacino pianeggiante su cui sorge la capitale. Per rifornire di acqua la città si è dovuto far ricorso al bacino superiore del Rio Lerma, captando l'acqua a grande distanza da Città di M. (quasi 300 km). Inoltre, l'inquinamento dell'aria, dovuto ai gas di scarico delle automobili e ai fumi industriali, ha creato una coltre di smog che ricopre quasi costantemente la città. Di qui la necessità, al fine della salvaguardia e della più razionale utilizzazione delle risorse disponibili, d'influire sull'ulteriore sviluppo urbano e sulle nuove localizzazioni industriali, mediante il ricorso a un piano che prevede l'espansione verso sud di nuovi quartieri cittadini, nonché il decentramento di attività urbane in centri satelliti posti ai limiti orientali e settentrionali della depressione lacustre su cui sorge Città di Messico.
Nel settembre 1985 un violento terremoto ha sconvolto la città e cinque stati limitrofi. Stime ufficiali hanno quantificato in circa 7000 le vittime nella sola Città di M. ma altre fonti parlano di circa 20.000 morti. I senzatetto sono stati circa 300.000 e i danni complessivi sono stati valutati in circa 4000 milioni di dollari USA.
Il centro storico ruota attorno alla Plaza Mayor, o Plaza de la Constitución, ed è minacciato dalla costruzione di moderni palazzi. La città ottocentesca, tra il Parco dell'Alameda e Chapultepec, è in pieno rinnovamento, e grandi edifici di vetro e acciaio hanno a poco a poco rimpiazzato le vecchie abitazioni di stile neoclassico, mentre i quartieri residenziali, destinati alle classi abbienti (Lomas de Chapultepec, Giardini del Pedregal de San Angel), tentano di difendersi da questo scempio urbanistico. La periferia settentrionale della città è un fitto insediamento di mediocri edifici destinati alle classi più modeste, mentre la periferia orientale è caratterizzata dalla presenza di baracche, dove si accalcano più di 3 milioni di persone.
Nonostante la visione di miseria e povertà offerta da questi quartieri, Città di M. è centro commerciale e industriale di prim'ordine: da sola la città fornisce quasi la metà del PNL del paese. È collegata da una vasta rete ferroviaria a tutte le grandi linee dello stato, in comunicazione con l'Atlantico, col Pacifico e con gli Stati Uniti, e dotata di uno dei più attivi aeroporti dell'America Settentrionale. L'industria è abbastanza sviluppata; notevoli le industrie cotoniere, le fabbriche di sigari e sigarette, gli stabilimenti siderurgici, metallurgici, meccanici e alimentari.
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