civilitade
. Il termine deriva dal latino civilitas, di cui in D. conserva il valore. Di esso si hanno solo due occorrenze: Cv II IV 13 [il governo del mondo] è quasi una ordinata civilitade, intesa ne la speculazione de li motori, dove il mondo è concepito come un organismo retto da leggi pari a quelle che regolano un'ordinata ‛ convivenza civile '. A tale reggimento del mondo intendono i motori angelici nella loro attività speculativa, ininterrotta, cui segue la circulazione del cielo mediante cui tutto l'universo è governato (cfr. Averroè comm. 44 a Metaph. XII " Dispositio enim in iuvamento corporum coelestium ad invicem, in creando entia quae sunt hic et conservando ea, est sicut dispositio regentium bonorum, qui iuvant se ad invicem in regendo bonam civitatem "). In Cv IV IV 1 umana civilitade indica ancora l'umanità, in quanto insieme di cives soggetti e conformi alle leggi, ordinata alla felicità individuale.