CORTAILLOD, Civiltà di
La definizione delle caratteristiche della Civiltà di C., in territorio elvetico, è principalmente dovuta alle ricerche del Vouga e del Vogt. Oggi si tende a considerarla un aspetto regionale del gruppo di culture che comprende anche quelle di Lagozza e di Chassey (v.). Tuttavia una spiccata individualità è riconoscibile nella Civiltà di C., i cui abitati sono essenzialmente palafitticoli, mentre il suo sviluppo, tra la fine del III e l'inizio del II millennio a. C., comprende almeno due fasi (von Gonzenbach).
Le abitazioni rettangolari, costruite su impalcati in prossimità della riva o sull'acqua, sono da alcuni considerate una derivazione di quelle danubiane elevate su pali (v. casa, 2. Preistoria occidentale), ma, data la diversità di cultura, è più lecito scorgere nelle palafitte svizzere una tecnica connaturata con le condizioni ambientali e col fondamento economico della Civiltà di C., in prevalenza agricolo (presenza di cereali, macine, falcetti a segmenti di selce, zappette di corno, accette di pietra levigata per disboscamento), integrato dall'allevamento del bestiame e dalla pesca (ami ed. arponi d'osso).
Le genti di C. manifestano una spiccata predilezione per gli ornamenti (specialmente pendagli e collane) che realizzano con denti perforati di orso, cane o cinghiale, con segmenti d'osso, di corno o di legno a volte finemente incisi con motivi di fasce reticolate, di zig-zag e di triangoli. La ceramica, che s'inquadra per le sue forme nella produzione dei recipienti a fondo tondeggiante con prese forate per la sospensione, comune alle culture collaterali, svolge una limitata tematica decorativa (mammelloni plastici ed incrostazioni cromatiche di semplici schemi angolari o semicircolari).
Bibl.: P. Vouga, Le néolithique lacustre ancien, Neuchâtel 1934; E. Vogt, Zum schweizerischen Neolitikum, in Germania, XVIII, 1934, p. 89; V. von Gonzenbach, Die Cortaillodkultur in der Schweiz, Basilea 1949; O. Tschumi, Urgeschichte der Schweiz, Zurigo 1949.