MICHELSBERG, Civiltà di
Orizzonte culturale, che trae nome dal villaggio fortificato di M. nel Baden; appare diffuso, alla fine del III e nei primi secoli del II millennio, in Boemia, nella Svizzera settentrionale, nel Württemberg, in Alsazia, nella Germania sud-occidentale e nel Belgio. Si presenta come una civiltà di origine mista, entro cui è possibile riconoscere gruppi regionali sufficientemente caratterizzati, alla formazione dei quali dovrebbero in vario modo avere contribuito sia le civiltà danubiane (v.) e di Chassey (v.) che il grande complesso neolitico europeo nord-orientale distinto dal vaso imbutiforme (T. R. B. cultura, v.).
Gli insediamenti della gente di M., sono rappresentati da villaggi palafitticoli (lago di Costanza, torbiere della Svizzera e del Württemberg) come da villaggi terrestri (Michelsberg, Goldberg) situati spesso sulle alture e fortificati con aggere e fossato, sistema difensivo che assume una forma particolarmente complicata a Mayen ed Urmitz nella valle del Reno; le case sono in prevalenza di tipo rettangolare, provviste di focolare e talvolta divise in due ambienti.
Le basi economiche della civiltà di M. sono da ravvisare nell'agricoltura (accette levigate per il disboscamento, resti di cereali, zappette in corno di cervo, falcetti silicei) e nell'allevamento, mentre in rapporto con le eterogenee caratteristiche ambientali e geografiche appaiono essere state le attività complementari della caccia e della pesca. Nell'economia di M. dovette inoltre rivestire particolare importanza l'estrazione della selce mediante una complessa tecnica mineraria, come documentano le miniere di Spiennes, Obourg ed Avennes, importanti centri industriali e commerciali. Dalla selce venivano tratte asce, picchi ed un vario complesso di utensili, generalmente ricavati da lame, tra cui cuspidi triangolari e foliate, punte, grattatoi. L'industria dell'osso e del corno, abbastanza sviluppata, produceva ami, arpioni, punteruoli, foderi per asce, tipici pettini in corno di cervo e vari arnesi connessi con l'attività mineraria. Nella ceramica, normalmente di buona qualità, è notevole la grande varietà delle forme vascolari, a base piatta o tondeggiante, comprendente scodelle, grandi giare da derrate, ciotole tronco-coniche, vasi a fiasco e tipi distintivi come una caratteristica brocca monoansata, il piatto circolare "da focaccia" ed il vaso "tulipiforme". La decorazione compare assai raramente, limitandosi a schemi molto semplici (file di bugne, pastiglie o impressioni digitali, punti impressi formanti motivi lineari o sinuosi); l'incisione (scacchiere e fasce reticolate) si rinviene solo eccezionalmente, mentre questa stessa tecnica decorativa appare molto usata nel piccolo gruppo di Schussenried, nel Württemberg, che potrebbe avere qualche relazione con Michelsberg. Una certa sensibilità estetica testimonia inoltre l'uso, anche se piuttosto limitato, di ornamenti personali, come collane composte da elementi litici e pendagli in pietra o in corno, questi ultimi spesso decorati mediante punti incisi distribuiti su tutta la superficie.
Bibl.: A. De Loe, La Belgique Ancienne, I, Bruxelles 1928; W. Buttler, Der Donaulandische und der Westische Kulturkereis der Jungeren Steinzeit, II, Berlino 1938; V. Milojcic, Chronologie der jüngeren Steinzeit Mittel- und Südosteuropas, Berlino 1949; M. E. Mariën, Oud-België, Anversa 1952; E. Vogt, Die Herkunft der Michelsberg Kultur, in Acta Archaelogica, XXIV, 1953, p. 174 s.; G. Mildenberger, Studien zum Mitteldeutschen Neolithikum, II, Lipsia 1953; A. Baer, Die Michelsberg Kultur in der Schweiz, Zurigo 1955; I. Scollar, Regional Groups in the Michelsberg Culture, in Proceed. of Prehist. Soc., XXV, 1959.