CIVITELLA DI ROMAGNA (A. T., 24-25-26)
ROMAGNA Paese della provincia di Forlì, a 219 m. s. m., nella valle del fiume Bidente, in una regione ricca di acque minerali. Ha 1123 ab. (il suo comune ne ha 7615). S'ignora quando e da chi sia stato fondato questo castello, a dominio di una delle strade più frequentate nell'alto Medioevo; ma si sa che nel sec. XI era possesso feudale dell'abbazia di Galeata, la quale ne investì i Malatesta, conti di Ghiaggiolo, che la tennero lungamente. Passata un momento nelle mani di Guido da Montefeltro, poi ripresa dai Malatesta, fu dal cardinale Egidio Albornoz rivendicata alla soggezione diretta della Chiesa. La giurisdizione del castello si estendeva allora su otto ville, con un complesso di 78 focolari. La rocca, fortissima, dominava nettamente la strada che conduce in Casentino. Di essa non restano che un torrazzo e vasti sotterranei. Civitella tornò ai Malatesta per investitura di Urbano VIII. Essa ebbe a soffrire saccheggi e manomissioni da parte delle truppe del Borbone (1527) e da quelle del duca di Parma, Odoardo Farnese, quando, nel 1642, passò in Toscana per la riconquista di Castro. Il terremoto del 166I la rase pressoché interamente al suolo.