CLADONIA (da κλάδος "ramo" per le ripetute divisioni del tallo)
Genere di Ascolicheni eteromeri, gimnocarpi polimorfi, della famiglia Cladoniaceae. Da uu tallo primario, che consta di squamette dentellate orizzontali, si elevano formazioni verticali (podetia) varie: a mo' di trombetta o di calice peduncolato (scyphus; C. pyxidata, C. coccifera), cilindriche (c. mucilenta), variamente ramificate (C. furcata, C. rangierina), ecc. Gli apoteci sono rotondeggianti, rossi o bruni, con excipulo proprio, sull'orlo dei podeti caliciformi o all'estremità dei ramuscoli. Gli aschi cilindrici contengono 8 spore semplici, ellittiche, ialine. I picnidî sono immersi nei podeti e nel tallo primario. I picnoconidî exobasidiali, cilindrico-fusiformi, arcuati, sono portati da sterigmi semplici. I gonidî sono di Protococcacee, del genere Gystococcus.
Le specie sono 280 circa distribuite in tutte le latitudini; alcune ubiquitarie, come Cladonia pyxidata, che venne trovata dalle Svalbard ai tropici. Le Cladonia vivono sul terreno, sul legno putrido, sulle rocce, tra i muschi e sopra altri licheni.
La Cladonia rangiferina (lichene delle renne), anch'essa cosmopolita e frequente anche in Italia, forma estese piaterie nelle tundre russe, canadesi, ecc., ove ha grande importanza per la nutrizione dei mammiferi, specialmente delle renne. Serve in Norvegia e in Russia per la fabbricazione dell'alcool.
Bibl.: E. Wainio, Monographia Cladoniarum Universalis, voll. I-III (1887-98); G. Krabbe, Entwickelungsgeschichte und Morphologie der polymorphen Flechtengattung Cladonia, Lipsia 1891, IV; M. Britzelmayr, Cladonien-Abbildungen, Berlino 1898, 1900; Über Cladonia-Abbildungen, in Hedwigia, XLIII (1904), p. 401; F. G. Parrique, Cladonies de la Flore de France, in Act. Soc. Linn., Bordeaux, LIX (1905), p. 765; H. Sandstede, Die Cladonien d. nordwestdeut. Tieflandes und d. deutschen Nordseeinseln, in Abh. naturw. Ver. Bremen, XVIII (1906), p. 284 segg.; XXI (1912), p. 337 segg.