Trevor, Claire
Nome d'arte di Claire Wemlinger, attrice cinematografica statunitense, nata a New York l'8 marzo 1909 e morta a Newport Beach (California) l'8 aprile 2000. Abitualmente impiegata in ruoli di ragazza equivoca ma di animo generoso, come la Dallas del mitico Stagecoach (1939; Ombre rosse) di John Ford, mutò radicalmente registro a metà degli anni Quaranta, allorché in piccoli, ottimi film noir, passò a impersonare dame del bel mondo, ma con il cuore di pietra, spesso con propensione al crimine. Nel 1949 vinse il premio Oscar come miglior attrice non protagonista interpretando il ruolo di una cantante che si dà all'alcool per dimenticare i suoi fallimenti nel drammatico Key Largo (1948; L'isola di corallo) di John Huston.
Dopo gli studi alla Columbia University e all'American Academy of Dramatic Arts, debuttò sui palcoscenici di Broadway e riscosse un lusinghiero successo nella commedia Whistling in the dark (1932). Esordì nel cinema recitando in Life in the raw (1933) di Louis King e si fece notare nella parte della prostituta Francey in Dead end (1937; Strada sbarrata) di William Wyler, con cui ottenne la prima nomination all'Oscar. Affrontò quindi ruoli da protagonista in The amazing Dr. Clitterhouse (1938; Il sapore del delitto) di Anatole Litvak, con Edward G. Robinson e Humphrey Bogart, e in Stagecoach, al fianco di John Wayne, nello splendido ruolo cui è soprattutto legato il suo nome, quello della prostituta messa al bando dai benpensanti ma capace di sacrificarsi per gli altri e pronta a cambiare vita per amore. Recitò poi in The dark command (1940; La belva umana) di Raoul Walsh, di nuovo in coppia con John Wayne, e nel western Texas (1941) di George Marshall, in cui tiene testa a due attori alle prime armi: Glenn Ford e William Holden. Passò quindi con ottimi risultati al noir in una serie di ruoli tipici del genere: la diabolica Helen Grayle dalla doppia identità in Murder, my sweet (1945; L'ombra del passato) di Edward Dmytryk, dal romanzo Farewell, my lovely di R. Chandler; l'inquietante Helen Brent, cognata di uno psicopatico, in Born to kill (1947; Perfido inganno) di Robert Wise; l'amante gelosa di un ladro in Raw deal (1948; Schiavo della furia) di Anthony Mann.
Negli anni Cinquanta recitò soprattutto in ruoli di supporto come caratterista di buon livello: si distinse tra gli atterriti viaggiatori di un aereo con un motore fuori uso in The high and the mighty (1954; Prigionieri del cielo) di William A. Wellman, ancora accanto a John Wayne, ottenendo la terza nomination all'Oscar, e affiancò Kirk Douglas in Man without a star (1955; L'uomo senza paura) di King Vidor. Fu anche assai efficace in ruoli di ricche signore di forte temperamento, come in Two weeks in another town (1962; Due settimane in un'altra città) di Vincente Minnelli, in cui è la moglie di un produttore hollywoodiano, o in How to murder your wife (1965; Come uccidere vostra moglie) di Richard Quine, con Jack Lemmon e Virna Lisi. Dopo molti anni di assenza, apparve per l'ultima volta sul grande schermo in Kiss me goodbye (1982; C'è… un fantasma tra noi due) di Robert Mulligan.
I. e E. Cameron, Broads, Londra 1969, pp. 132-33.