clanistico
agg. Legato agli interessi di un gruppo che prevalgono su quelli di un’intera collettività.
• fra l’invettiva di quello scrittore francese ‒ «Famiglia. Io ti odio!» ‒ e le degenerazioni clanistiche e delinquenziali delle camorre e n’dranghete e mafie accartocciate attorno a nuclei familiari e parentali o ferinamente divise attorno a linee di sangue, in realtà esiste uno spazio ampio su cui provare a ragionare insieme attorno a questo concetto. (Nino Blando, Repubblica, 10 aprile 2008, Palermo, p. I) • Una concausa di ciò risiede non nell’economia, ma nella stratificazione sociale e nell’esito della lotta politica post coloniale. Essa ha dato vita a un classe di rentier e di borghesi intermediari tra risorse nazionali e loro sfruttamento internazionale: di qui l’inviluppo familistico e clanistico che saprofiticamente si è abbarbicato attorno alle armate e alle burocrazie statali. L’Egitto è un caso da manuale a questo proposito, con l’immensa proliferazione statual familistico clientelare della sua burocrazia. (Giulio Sapelli, Corriere della sera, 28 febbraio 2011, Corriere Economia, p. 6) • Non che il linguaggio degli anti-politici sia per questo più vero: la «narrazione» vendoliana riesce a stento a coprire la realtà della lottizzazione nella sanità pugliese, il «territorio» leghista non ha impedito la degenerazione familistica e clanistica dei suoi vertici, (Pierluigi Battista, Corriere della sera, 7 giugno 2012, p. 1, Prima pagina).
- Derivato dal s. m. inv. clan con l’aggiunta del suffisso -istico.
- Già attestato nella Stampa del 20 maggio 1930, p. 3 (Amerigo Ruggiero).