classe
. Latinismo, " flotta ". Il vocabolo fa parte di una terzina d'ispirazione, per così dire, marinaresca: la fortuna che tanto s'aspetta, / le poppe volgerà u' son le prore, / sì che la classe correrà diretta (Pd XXVII 147).
È probabile perciò, come propendono a credere, fra gli altri, Sapegno e Grabher (che ricorda il verso di Pg XXXII 116), che la fortuna sia la " tempesta ", il " fortunale ", con cui si manifesterà l'intervento divino a soccorso dell'umanità decaduta. " In tutto questo passo, il solito solenne linguaggio metaforico delle profezie dantesche " (Momigliano).
Il Fallani ricorda che " taluno vede nella classe traviata la flotta dell'Europa cristiana "; ma si tratta di un'interpretazione che limita assai la grandiosità della visione poetica, la quale invece richiama alla mente la profezia gioachimita (cfr. Sapegno).