BROUSSON, Claude
Nato nel 1647 a Nîmes, addottoratosi in diritto, esercitò l'avvocatura prima a Castres, poi a Castelnaudary e a Tolosa, prendendo parte sempre più attiva ai contrasti di religione sino a diventare nel 1683 uno dei promotori della resistenza dei riformati alla politica regia. Ma, cominciata la repressione violenta da parte delle truppe di Luigi XIV, B., che era stato giudicato e condannato in contumacia (26 giugno 1684), dovette rifugiarsi in Svizzera, a Losanna. E qui cominciò a scrivere in difesa dei calvinisti francesi, appellandosi anche a tutti gli altri riformati d'Europa, cercando così di creare contro la reazione cattolica di Luigi XIV un'internazionale religiosa che doveva necessariamente tramutarsi in solidarietà politica con i nemici del re di Francia. E infattì il B., che già sulla fine del 1685 e nei primi mesi del 1686 si era recato in alcune città della Germania, trattenendosi particolarmente a Berlino presso l'elettore di Brandeburgo Federigo Guglielmo, allo scopo di ottenere aiuti pecuniarî in pro' dei riformati francesi e, anche, di tentare i primi accordi fra luterani e calvinisti, nel 1689 finì con l'aderire esplicitamente ai progetti dei nemici politici della Francia. Con altri, egli accettò il piano del marchese di Miremont, secondo cui 2000 uomini avrebbero dovuto invadere, dalla Svizzera, il Delfinato e le Cevenne, mentte i pastori calvinisti dovevano fomentare l'insurrezione nell'interno di quelle provincie; e si adoperò decisamente per il successo dell'impresa, recandosi sin dai primi d'agosto nelle Cevenne e iniziando un'attivissima predicazione. Fallito nel settembre il movimento insurrezionale, cercò nuovamente nei primi mesi del 1691, insieme con Vivent, di coordinare la ribellione all'interno con un'offensiva degli Alleati contro Luigi XIV, nel settore Savoia-Delfinato. Ma anche questa volta il piano fallì; B. dovette infine abbandonare la Francia e riparare in Svizzera (dicembre 1693). Confermato pastore a Losanna il 29 marzo 1694, ritornava, tuttavia, in patria nel settembre 1695, per rincuorare i suoi correligionarî e ristabilire il culto ov'era possibile, interrompendo il suo apostolato solo nel novembre 1696, per recarsi in Olanda e seguire da presso le trattative di pace intavolate fra Luigi XIV e gli alleati. In tale momento egli svolse attiva se pur inutile opera presso i principi della coalizione, e specialmente presso Guglielmo III d'Orange, per ottenere che tra le condizioni di pace fosse posto il ristabilimento della libertà di culto per i calvinisti in Francia. Ritornato ancora in Francia, riprendeva le sue faticose e pericolose peregrinazioni; ma il 18 ottobre 1698 veniva arrestato a Oloron nel Béarn. Condannato a morte, era giustiziato il 4 novembre a Montpellier.
Opere Principali: Ètat des réformés de France, L'Aia 1685, 3 voll. (anonima); Lettres au clergé de France assemblé à Paris en l'année 1685, Au Désert 1685; Lettres des protestants de France à tous les autres protestants de l'Europe, Berlino 1686; Sommaire des merveilles que Dieu fait en France dans les Cevennes, Au Désert 1693; Très humhles remontrances à toutes les puissances protestantes, 1697. Una raccolta di scritti varî di Brousson sono le Lettres et opuscules, Utrecht 1701 (cfr. Les sources de l'histoire de France, L. André, Le XVIIe siècle, II e IV, Parigi 1913 e 1924).
Bibl.: A. Borrel, Biographie de Cl. Brousson, Nîmes 1855; Baynes, The evangelist of the desert, Life of Cl. Brousson, Londra 1853; L. Nègre, Vie et ministère de Cl. Brousson, Parigi 1878; E. Haag, La France protestante, 2ª ed. a cura di Bordier, III, Parigi 1882, s. v.; O. Douen, Les premiers pasteurs du désert, 1685-1700, voll. 2, Parigi 1870; Ch. Bost, Les prédicantas protestants des Cevennes et du Bas Languedoc, 1684-1700, voll. 2, Parigi 1912; J. Dedieu, Le rôle politique des protestants français (1685-1715), Parigi 1920.