Critico e filologo (Saint-Étienne 1772 - Parigi 1844); insegnò dal 1830 letterature straniere a Parigi. Nel 1802 ebbe una relazione, durata vent'anni, con la vedova di Condorcet, e si stabilì alla Maisonnette, uno dei massimi punti d'incontro del Romanticismo europeo. Lì conobbe, fra gli altri, A. Manzoni, di cui fu a lungo amico e consigliere, e Madame de Staël, a cui ispirò molte idee sul Romanticismo. Il F. ha un posto di primo piano nell'elaborazione delle dottrine romantiche; e se la sua dottrina fondamentale, tendente a far risalire ogni poesia all'ingenua e nativa esplosione poetica del popolo, non è più accettata, essa non cessa per questo d'avere importanza essenziale nella storia delle poetiche ottocentesche. Tra le sue opere maggiori: Histoire de la poésie provençale (post., 1846) e Dante et les origines de la langue et de la littérature italiennes (post., 1854). Gli si deve una importante raccolta di canti popolari della Grecia moderna (1824).