Gora, Claudio
Nome d'arte di Emilio Giordana, attore cinematografico e televisivo e regista cinematografico, nato a Genova il 27 luglio 1913 e morto a Rocca Priora (Roma) il 13 marzo 1998. Grazie a una forte presenza fisica e a una recitazione assai misurata, fu uno dei giovani protagonisti del cinema italiano degli anni Quaranta, specialmente in ruoli romantici e 'disimpegnati'; in seguito, sfruttando le risorse di una maturità anche espressiva, partecipò in parti di fianco a numerosi film degli anni Sessanta e Settanta. Nell'ambito della regia, invece, si distinse soprattutto come autore attento alle tematiche sociali, aperto alla ricerca formale e sensibile alla psicologia dei personaggi dirigendo film come Il cielo è rosso (1950) e Febbre di vivere (1953, Nastro d'argento per la regia). Nel 1960 ottenne il Nastro d'argento come miglior attore non protagonista per Un maledetto imbroglio (1959) di Pietro Germi.Laureatosi in giurisprudenza (partecipò da studente alle attività del Cineguf e del Teatroguf di Genova), esordì nel cinema nel 1939 in Trappola d'amore di Raffaello Matarazzo. Raggiunse il successo, nel ruolo stereotipato del giovane affascinante, in commedie rosa come Torna, caro ideal! (1939) di Guido Brignone, in cui è il musicista e compositore F.P. Tosti, Amami, Alfredo! (1940) di Carmine Gallone o il più famoso Signorinette (1942) di Luigi Zampa. Chiusa la stagione del cinema di regime, G. nel dopoguerra recitò soprattutto in teatro e tentò la via della regia con Il cielo è rosso, tratto dal romanzo omonimo di G. Berto; il film, che narra le vicende di alcuni giovani allo sbando fra le rovine dell'Italia postbellica, si giova di uno stile nervoso, inquadrature brevi e taglienti, un'estetica del frammento che testimonia la sensibilità dell'autore per i canoni del Neorealismo. Elementi che, insieme a una forte componente melodrammatica, contraddistinguono anche Febbre di vivere, liberamente tratto dal dramma Cronaca di Leopoldo Trieste, altra indagine, attraversata da una singolare tensione etica, sui costumi dei giovani borghesi degli anni Cinquanta. Di entrambi i film fu protagonista la moglie, l'attrice Marina Berti, che con G. stabilì un profondo sodalizio anche artistico. I risultati economici non furono incoraggianti e, pur di continuare a girare, G. accettò di dirigere due opere commerciali come L'incantevole nemica (1953), commedia tagliata su misura per Silvana Pampanini e impreziosita da una pantomima di Buster Keaton, e l'insipido dramma Tormento d'amore (1956). Nel 1954 fondò una casa di produzione, la Janua Film, che finanziò soprattutto documentari e spot pubblicitari. Fra il 1958 e il 1969 diresse, senza ritrovare l'originalità delle prime due opere, altri quattro film ‒ fra cui La contessa azzurra (1960), accurata ricostruzione dell'ambiente del cinema delle origini nella Napoli dei primi del Novecento, e il western all'italiana L'odio è il mio Dio (1969), di nuovo con la Berti ‒, e nel 1972, con lo pseudonimo di Emil Jordan, firmò la sua ultima regia, Rosina Fumo viene in città… per farsi il corredo, nel filone della commedia boccaccesca.
Nel frattempo G. era notevolmente cresciuto come attore e, dopo l'interpretazione del marito della signora assassinata in Un maledetto imbroglio che ne segnò il rilancio, lavorò negli anni Sessanta e Settanta ricoprendo, talvolta con ottimi risultati, i ruoli più diversi in innumerevoli film: fu così un colonnello in Tutti a casa (1960) di Luigi Comencini, un cinico industriale in Una vita difficile (1961) di Dino Risi, il maturo fidanzato della giovanissima Lilli in Il sorpasso (1962), sempre di Risi, il capo della polizia in Diabolik (1968) di Mario Bava. Più tardi partecipò a Gente di rispetto (1975) di Zampa, La donna della domenica (1975) di Comencini, Io so che tu sai che io so (1982) di Alberto Sordi, e Il conte Tacchia (1982) di Sergio Corbucci. Dal 1960 recitò spesso anche per la televisione.
Figlio di G. e di Marina Berti è l'attore Andrea Giordana, nato a Roma il 25 marzo 1946, attivo nel cinema (dal 1961), in teatro e soprattutto in televisione in sceneggiati di buon successo.
C. Cerra, Giordana, Emilio, in Dizionario biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, 55° vol., Roma 2000, ad vocem.