NAPOLEONI, Claudio
Economista italiano, nato a L'Aquila il 5 marzo 1924, morto ad Andorno Micca (Vercelli) il 31 luglio 1988. S'iscrisse alla facoltà di Scienze naturali a Napoli, ma nel 1947 abbandonò gli studi universitari senza conseguire la laurea, seguendo altri interessi di filosofia ed economia politica, e partecipando poi attivamente alle vicende politiche e culturali del paese. Dal 1953 al 1968 fu ricercatore e docente presso la SVIMEZ (Associazione per lo Sviluppo dell'Industria nel Mezzogiorno); nel 1962 fondò, insieme a F. Rodano, La Rivista Trimestrale dove pubblicò molti suoi lavori sia di politica che di teoria economica; dal 1968 al 1974 diresse la SISPE (Scuola Italiana di Scienze Politiche ed Economiche). Nel 1963 iniziò la sua attività accademica presso l'università di Urbino da cui nel 1965 ottenne un incarico, presso la sede di Ancona (1966-68). Nel 1968 divenne professore ordinario all'università di Napoli, passando nel 1970 all'università di Torino, dove rimase fino al 1978, quando si dimise per dedicarsi pienamente all'attività politica. Appartenente sin dagli anni Cinquanta al movimento dei Cattolici comunisti, N. infatti fu uno dei protagonisti del dibattito politico-economico in Italia; nel 1977 fu eletto deputato e successivamente (1979) senatore del gruppo della Sinistra indipendente, di cui fu anche presidente.
Docente di estrema chiarezza e rigore, N. ha esercitato una notevole influenza su diverse generazioni di giovani economisti attraverso il suo insegnamento e le sue pubblicazioni. Il suo costante interesse per i problemi di politica economica non andava mai scisso dalla riflessione sui temi più generali di teoria economica e di storia del pensiero economico. Sul piano teorico, dedicò particolare attenzione ai problemi della teoria del valore, dello sfruttamento e dell'alienazione in Marx; giungendo infine a sostenere che la teoria marxiana incontra insormontabili difficoltà proprio per la sua incapacità di fornire una soddisfacente teoria del valore. Sebbene attribuisse grande rilevanza alla critica sraffiana dell'economia marginalista, N. rimase critico nei confronti dei tentativi di risolvere le difficoltà della teoria del valore marxiana partendo da Sraffa, in quanto ciò comporta un abbandono della visione dei rapporti capitalistici che fu propria di Marx.
N. è stato autore di numerosissimi scritti teorici e di politica economica, molti dei quali tradotti in varie lingue. Oltre alle voci del Dizionario di economia politica (1956), di cui fu coordinatore, si ricordano: Considerazioni sui concetti di ''valore economico'' e di ''valore-lavoro'', in Economia Internazionale (1957); Sulla teoria della produzione come processo circolare, in Giornale degli Economisti e Annali di Economia (1961); Il pensiero economico del 900 (1961; ultima ediz., ampliata e integrata da F. Ranchetti, 1990); Squilibri economici e programmazione in Italia, in La Rivista Trimestrale (1962); L'equilibrio economico generale. Studio introduttivo (1965); Smith Ricardo Marx (1970; 19732); Lezioni sul Capitolo sesto inedito di Marx (1972); Il valore (1976); Il rapporto tra programmazione e mercato, in Critica Marxista (1977); Discorso sull'economia politica (1985); Cercate ancora. Lettere sulla laicità e ultimi scritti (1990); Value and exploitation: Marx's economic theory and beyond, in Marx and modern economic analysis, a cura di G. Caravale (1991).