WERWE, Claus de
Scultore, nato probabilmente in Gheldria, morto a Digione il 14 ottobre 1439. Era nipote del grande scultore Claus Sluter (v. App.), che, lavorando nella Certosa di Champmol presso Digione, ve lo fece venire da Hattem in Gheldria, nel 1396. Lavorò con lo zio, seguendone la maniera, dal 1396 al 1404, al Pozzo di Mosè. Lo si suppone autore principale della figura della Madonna e della Croce del Calvario, distrutti, i cui frammenti furono trovati ripulendo il pozzo. Sono certamente suoi i sei Angeli piangenti. Collaborò pure con Claus Sluter alla tomba del primo duca di Borgogna, Filippo l'Ardito. È incerto quale fosse la sua collaborazione personale, ma poiché prima della morte di Claus Sluter nel 1404, erano stati scolpiti due soli pleurants, è molto probabile che il W. abbia scolpito gli altri 38 nello stile del grande maestro. Il W. diresse dopo la morte dello zio i lavori plastici di Champmol. Fu scultore e "valet de chambre" del secondo duca di Borgogna, Giovanni Senzapaura, che gli commise nel 1409 la propria tomba, simile a quella di Filippo l'Ardito, opera che si protrasse lungamente e rimase incompiuta. Le altre sue opere in Digione, per esempio la Trinità monumentale commessagli nel 1414 dai certosini per il loro convento del Miroir, quelle a Semur, Beaume-les-Messieurs, e altrove, sono scomparse.
Bibl.: L. Courajod, Leçons du Louvre, II, Parigi 1900; A. Kleineclausz, Cl. Sluter et la sculpture bourguignonne du XVe siècle, ivi 1905; A. Humbert, La sculpture sous les ducs de Bourgogne, ivi 1913; G. Troescher, C. Sluter und die burgundische Plastik um die Wende des XIV. Jahrh., Friburgo in B. 1932; H. David, De Sluter à Sambin, Parigi 1932; H. David e A. E. Liebreich, Le Calvaire de Champmol et l'art de Sluter, ivi 1933.