ATTLEE, Clement Richard
Uomo politico britannico, nato da famiglia borghese a Putney il 3 gennaio 1883. Fu tratto dall'insegnamento di S. Webb e di Keir Hardie, nonché da letture di Ruskin e W. Morris (che lo fecero socialista senza farne un marxista) a occuparsi di problemi economici e sociali, nell'East End londinese. Da fabiano e teorico, dopo la prima Guerra mondiale in cui servì onorevolmente riportandone ferite e il grado di maggiore, divenne un socialista militante. Sindaco di Stepney nel 1919 e ininterrottamente deputato di quel collegio dal novembre 1922; sottosegretario alla Guerra nel primo gabinetto MacDonald (1924); quindi, nel secondo, cancelliere del ducato di Lancaster e ministro delle Poste (1929-31), all'opposizione dall'ottobre 1931, ne divenne ufficialmente il capo quando il pacifista George Lansbury rassegnò le dimissioni per essersi il partito laburista dichiarato favorevole, nell'ottobre del '35, alla politica sanzionistica e al principio della sicurezza collettiva. Implacabile avversario della politica di "appeasement", A. diede il suo nome a un contingente britannico della brigata internazionale operante sul fronte di Madrid ch'egli visitò nel dicembre del 1937. Fermo nel rifiuto, anche dopo la dichiarazione di guerra, a collaborare con Chamberlain, ma pronto a partecipare col suo partito a un governo di unione nazionale che altri presiedesse, A. affrettò così potentemente l'avvento del governo Churchill (10 maggio 1940), in cui rivestì successivamente le cariche di Lord del sigillo privato, ministro dei dominî e Lord presidente del consiglio, oltre a sostituire il primo ministro ogni qual volta doveri d'ufficio e ragioni di guerra ne richiedessero la presenza oltre mare. In tal veste, ad es., A. lesse alla radio (15 agosto 1941) il testo della Dichiarazione atlantica e partecipò alla conferenza di San Francisco (25 aprile 1945) Rotta la coalizione dopo il congresso socialista di Blackpool (maggio 1945), in cui fu redatto il programma elettorale e governativo di nazionalizzazione laburista, A., per brevi settimane ancora leader dell'opposizione, succedette a Churchill il 26 luglio e il 16 agosto iniziava ai Comuni il suo discorso-programma con un fervido elogio del predecessore. La biografia del primo ministro da allora coincide con la storia dell'Inghilterra laburista.
A lui, non di meno, spetta individualmente il merito di avere in più occasioni, massime nel discorso al Congresso degli Stati Uniti (13 novembre 1945) e nel radiomessaggio del 3 gennaio 1948, formulato la teorica della nuova democrazia sociale britannica la quale in tanto si differenzia dal capitalismo americano e dal comunismo sovietico in quanto riconosce a un tempo il primato della libertà e l'insufficienza del liberalismo e, pur subordinando l'economia alla libertà, rivendica d'altro lato l'inadeguatezza della libertà politica e civile che non si fondi sull'economia controllata, la nazionalizzazione delle industrie essenziali e la giustizia sociale. Di qui, anche, la sua profonda avversione al demagogismo e al totalitarismo egualmente, la sua fede lucida e tranquilla nella religione della democrazia. Fra i suoi scritti oltre l'opera The Labour Party in Perspective (Londra 1937), cfr.: War comes to Britain (ivi 1940, discorsi d'opposizione) e Purpose and Policy (ivi 1947, discorsi da primo ministro).
Bibl.: R. H. Jenkins, Mr. Attlee, Londra 1948; F. Williams, The triple Challenge, ivi 1948.