BONDI, Clemente
Poeta, nato a Mezzano Superiore (Parma) il 27 giugno 1742, morto a Vienna il 30 giugno 1821. Gesuita, insegnò a Padova; e, dopo la soppressione dell'ordine (contro la quale protestò con una famosa canzone, che gli procurò qualche noia), si stabilì a Mantova, indi a Milano, sino alla venuta dei Francesi. Ferdinando d'Austria, già governatore della Lombardia, lo chiamò allora a Bruna, eleggendolo suo bibliotecario. Passò a Vienna gli ultimi anni di sua vita.
Mediocre traduttore di tutto Virgilio e delle Metamorfosi, scrisse sonetti più ingegnosi che sentiti, apologhi, epigrammi, poemetti. In questi ultimi hanno qualche valore La giornata villereccia (1773), in ottave, che fu imitata dal Parny nella Journée champêtre; La moda (1772), in versi sciolti, e, nello stesso metro, Le conversazioni, che il Delille imitò nel poema La conversation. Il secondo e il terzo appartengono alla lunga serie di poemi che si scrissero a imitazione del Parini.
L'edizione delle Opere approvata dall'autore è quella di Vienna 1808, in 3 volumi.
Bibl.: A. Pezzana, Memorie dei letterati parmigiani, VII, Parma 1823, p. 491 segg.; C. Parise, C. B. e il suo carteggio inedito con G. B. Bodoni, Iesi 1905; F. Baldensperger, Le poète B. et J. Delille, in Revue de littér. comparée, II, i; G. Natali, Il Settecento, 2ª ed., Milano 1936, pp. 721-22.