CLEMENTI, Maria Giovanna Battista, detta la Clementina
Figlia di Gio. Pietro Giuseppe Bussano (Bussana, Buzana), chirurgo, e di Maria Cristina Ausineti, nacque intorno al 1692, probabilmente a Torino (Schede Vesme, a cui si rimanda anche per gli altri documenti, se non diversamente indicato). Il cognome Clementi è quello del marito Giuseppe Bartolomeo, del quale è ignota l'attività (nel 1733 il cardinale A. Albani da Roma lo raccomandava al ministro del re di Sardegna marchese d'Ormea come "marito di codesta... celebre dipintrice").
A Torino, la C. fu allieva del Curlando, pittore di corte, e in quello stesso ambiente fu addetta esclusivamente ai ritratti; conobbe esemplari del ritrattista svedese Martin van Mytens il Giovane, di passaggio a Torino nel 1728 e attivo per la corte, e dei pittori francesi presenti nella quadreria torinese.
Dai documenti che ne illustrano l'attività si rileva che nel 1722 la C. fu pagata anche "per alcuni lavori, non di ritratti, eseguiti in compagnia di Pietro Antonio Pozzi e d'altri pittori... nel Real Palazzo di Torino". Ritratti di personaggi della famiglia reale venivano mandati, oltre che nelle ville sabaude, in dono alle varie corti d'Italia, a Parigi, "in Lorena e... in Colonia"; dai documenti risulta anche che nel 1727 venne pagata per "copie di sette ritratti della famiglia Reale di Spagna" e nel 1738 per un "ritratto originale di S. A. S. il Principe Alessandro d'Hassia" e per uno "di S. A. S. la Principessa d'Assia". In Spagna (Madrid, Museo Cerralbo) è conservato un ritratto di Polissena Cristina d'Assia, moglie di Carlo Emanuele III (Urrea, 1977).
Attraverso un documento del 1738il Vesme (Arch. storico dell'arte, VI [1893], p. 362) attribuì alla C. il ritratto di Carlo Emanuele III conservato nella Galleria Sabauda (N. Gabrielli, Gall. Sabauda..., Torino 1971, p. 107, fig. 489, Inv. 108; A. Griseri, in Mostra del Barocco piemont., II, Torino 1963, Pittura, p. 93, tav. 119) che era stato attribuito a Carlo van Loo (ident. al n. 228, stessa galleria, Inv. 924). Delle numerose repliche una è conservata a Londra presso l'ambasciata italiana (ill. in The Ital. Embassy in London, London 1974); un'altra, firmata e datata 1734, a Firenze nel Museo Bardini; mentre nel Museo civico e nel castello di Racconigi conservato un Ritratto di Carlo Emanuele III con il figlio Amedeo III che, come altri, rivela uno stile prossimo a Rigaud e a Largillière. Altre opere sono identificate dal Vesme anche attraverso le incisioni (di G.A. Belmond: L'abate Garagno; di G. Massi: Il cardinale C.V.M. Ferrero).
Dall'archivio di Guarene (Cuneo) risulta che nel 1733-34 la C. abitava con il marito nel palazzo torinese del conte Carlo Giacinto Roero in piazza Carlina; e inoltre nel 1731 risulta pagato alla pittrice un ritratto del conte; altri pagamenti sono del 1754.
La C. morì a Torino nel 1761.
Pagamenti del 1765-66consentono di identificare (Antonetto, 1979) nel figlio Fedele il continuatore dell'opera della Clementina.
Fonti e Bibl.: A. Baudi di Vesme, La R. Pinacoteca di Torino, in Le Gallerie nazionali italiane, III (1897), p. 29; Schede Vesme, I, Torino 1963, pp. 326-329; L. Mallé, I dipinti delMuseo d'arte antica (catal.), Torino 1963, p. 47; N. Gabrielli, Racconigi, Torino 1971, pp. 204 s.; J. Urrea Fernandez, La pint. ital. del siglo XVIIIen España, Valladolid 1977, pp. 31, 50, 420 s.; R. Antonetto, Un documento della civiltà piemontese del Settecento. Il castello di Guarene, Torino 1979, ad Indicem; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VII, p. 82.