CLERICI VAGANTES
VAGANTES Furono così chiamati per tutto il sec. XII e il XIII quei poeti, che, vivendo al margine della chiesa, vagavano per le università, le città e le corti, spesso confusi con i giullari, di cui condividevano la vita errabonda e l'indole artistica. Numerosi e privi di mezzi, irrequieti nello spirito e irregolari negli studî, risentirono quel potente risveglio intellettuale e politico della loro epoca e ne rispecchiarono le condizioni sociali e la fisionomia morale. Furono detti anche "goliardi", e da essi fu chiamata la poesia che si fece interprete della loro esuberante vivacità e della loro maliziosa spregiudicatezza, sebbene la produzione latina di Ugo Primate, dell'Archipoeta, e di Gualtiero Map sia frutto di spiriti colti e di ben definite individualità. Per la loro influenza sulla vita sociale e culturale del Medioevo, v. goliardi.