climatizzazione
Condizionamento dell’aria in ambienti chiusi (anche all’interno di mezzi di trasporto) per favorire il benessere delle persone che li abitano, o per il controllo climatico di locali in cui si svolgono particolari processi industriali. Mantenere condizioni di benessere per gli occupanti un determinato ambiente (ossia condizioni in cui si riduce l’attività dei loro meccanismi di termoregolazione corporea, quali la sudorazione, la vasodilatazione, la vasocostrizione ecc.) equivale a esercitare su tale ambiente funzioni di riscaldamento o raffreddamento, deumidificazione o umidificazione e di ventilazione con eventuale filtraggio dell’aria. Gli impianti di c. si distinguono in due tipologie, in base al fluido vettore di calore e umidità utilizzato: gli impianti a tutt’aria, preferiti nel caso di c. di un solo ambiente (teatri, cinema, sale di riunione); gli impianti acqua-aria, nei quali il fluido vettore è l’acqua, che trovano impiego prevalente nel caso di edifici con più locali (palazzi, uffici, alberghi ecc.). L’uso crescente della c., anche dovuto agli effetti dei cambiamenti climatici (➔ cambiamento climatico p), implica aspetti energetici e ambientali. Nel settore, lo sviluppo tecnologico persegue, conseguentemente, obiettivi di miglioramento dell’efficienza energetica, di riduzione dei consumi di energia primaria e delle emissioni in atmosfera, per es., attraverso climatizzatori a pompa di calore ad alto coefficiente di prestazione, pompe di calore a ciclo annuale con alimentazione integrata a energie rinnovabili, pompe di calore geotermiche, impianti di c. a gestione ottimizzata da soluzioni di domotica avanzata (➔ anche emissione in atmosfera).