CLIMATOTERAPIA (dal gr. κλίμα "clima", e ϑεραπεία "cura")
È il complesso delle azioni terapeutiche esercitate dai diversi fattori meteorologici e tellurici proprî di ciascun clima (v.), alle quali quasi sempre si aggiunge il riposo dalle occupazioni quotidiane e una più stretta osservanza delle norme igieniche generali, specialmente dell'alimentazione.
Tra i fattori meteorologici la temperatura mette in giuoco i complessi meccanismi fisiologici della termoregolazione, limitando o attivando la produzione o la dispersione del calore (v.); le brusche oscillazioni della temperatura diminuiscono le difese organiche; le temperature elevate, secondo i casi, possono produrre il colpo di sole e il colpo di calore; quelle assai basse raffreddamenti e congelamenti. A temperatura assai bassa molti germi muoiono o rimangono allo stato di vita latente. Strettamente connessa alla temperatura è l'umidità atmosferica, specialmente in rapporto all'eliminazione dell'acqua e alla dispersione del calore dall'organismo; lo stato secco dell'aria attiva la funzione sudorale, diminuendo proporzionatamente quella renale, aumenta l'evaporazione polmonare, ha, in linea generale, azione eccitante sul sistema nervoso in contrapposto a quella sedativa esercitata dallo stato umido. Un grado d'umidità notevole favorisce lo sviluppo delle specie microbiche. Le precipitazioni atmosferiche, in prima linea la pioggia, depurano l'aria assorbendone i gas, disciogliendo o precipitando le sostanze sospese; possono produrre variazioni brusche di temperatura e in ogni modo limitano la durata del soggiorno all'aria libera. I venti rinnovano la falda d'aria a contatto del corpo, abbassano la temperatura, favoriscono l'evaporazione cutanea, ma spesso sollevano polvere. Maurizio Ascoli ha chiamato ciclonopatia il complesso dei sintomi d'intolleranza che alcuni individui presentano per determinati venti locali particolarmente veementi, caldi e secchi. Della pressione atmosferica hanno importanza pratica le diminuzioni notevoli, specialmente se brusche; per la diminuita tensione dell'ossigeno nell'aria inspirata il respiro è più frequente e profondo, aumentano i battiti del cuore, cresce il numero dei globuli rossi e la quantità d'emoglobina. (Per il cosiddetto male di montagna, v. altitudini, Male delle). La serenità e la luminosità dell'atmosfera dànno il massimo valore alle azioni attiniche solari: attivano il ricambio e l'ematopoiesi, sollevano gli stati psicoastenici, uccidono i germí. Benché difficilmente valutabile nei suoi effetti, si attribuisce notevole importanza fisiologica allo stato elettrico dell'atmosfera (ionizzazione, radioattività).
I fattori tellurici, quali la configurazione, la costituzione geologica del suolo, la presenza di bacini idrici più o meno ampî, il tipo della vegetazione (nella quale hanno speciale importanza le emanazioni salutari dei boschi di alberi resinosi), completano e caratterizzano le proprietà tipiche dei singoli climi.
Clima marino. - La purezza microbica dell'aria, assoluta in alto mare, è considerevole sulla spiaggia; sono diffuse tracce di iodio e di cloruro di sodio; l'insolazione è intensa, la pressione atmosferica elevata; la capacità termica della grande massa d'acqua limita le escursioni diurne e annuali della temperatura, la quale è moderata dai venti di terra e di mare; l'umidità relativa è alta e costante, le piogge sono abbondanti ma non frequenti.
Le applicazioni terapeutiche più importanti riguardano le affezioni seguenti: linfatismo, con micropoliadenia, stati pretubercolari, scrofolosi, rachitismo, tutte le forme di tubercolosi chirurgica (ossea, articolare, cutanea), l'adenopatia tracheobronchiale, l'adenoidismo, i postumi d'infiammazioni nasali, faringee, tonsillari, bronchiali, polmonari, pleuriche, la gotta cronica atonica, la polisarcia torpida, l'asma bronchiale (nei climi caldo-umidi), la pertosse, lo strapazzo fisico o mentale, la convalescenza di malattie debilitanti. Si escludano gl'infermi con stato di eccitamento cerebrale. Per l'infanzia, v. bambino.
Clima lacustre. - Come in quello marino, la temperatura è relativamente costante, la pressione meno elevata, l'umidità discreta, la pioggia abbondante, la nebulosità modica, l'insolazione intensa, la purezza dell'aria quasi assoluta; benché con caratteristiche proprie, il clima lacustre può venire considerato come un'attenuazione di quello marino.
Clima di pianura (al disotto dei 600 metri). - In questo clima sono notevoli le oscillazioni di temperatura, il grado d'umidità, la frequenza delle piogge, delle nebbie, dei venti; è limitata l'insolazione e diminuita la purezza dell'aria. L'azione, in generale sedativa e discretamente tonica, giova agl'infermi molto deperiti e ai convalescenti da forme consuntive, specialmente come primo tempo di cura, in attesa di essere inviati alla montagna. Ragioni pratiche rendono più spesso facile istituire in pianura colonie campestri di fanciulli deficienti, deperiti, linfatici, scrofolosi. Il clima di pianura è specialmente indicato ai nevrastenici ipereccitabili, ai coreici, ai tabetici, alle isteriche, ai tubercolosi con febbre elevata e tendenza all'emottisi, ai cardiaci in stadio di scompenso, agli enfisematosi, ai laringitici. ai bronchitici, agli asmatici, agli obesi eretistici.
Clima d'altitudine (subalpino: 600-1000 metri; alpino 1000-1400 metri; sopralpino: 1400-2000). - Presenta pressione e temperatura basse, secchezza dell'atmosfera, massima durata e intensità del soleggiamento, elevato stato elettrico, abbondanza delle nevi invernali, calma o impeto di venti secondo determinati versanti. Ha complessivamente azione tonica ed eccitante; giova specialmente negli stati anemici primitivi o secondarî, negli stati depressivi, dispeptici, nell'esaurimento fisico o cerebrale, nella convalescenza da lunghe malattie febbrili, nella malaria cronica, nella tubercolosi polmonare (nella quale sempre più si dimostra l'importanza della cura sanatoria d'alta montagna), negli enteropatici cronici, negli obesi, negl'intossicati. Si escludano i nefritici, i cardiaci scompensati, i febbricitanti per forme reumatiche.
L'Italia ha quanto si può desiderare di meglio per ciascun tipo di stazione climatica (v. le singole voci).