CLN
Sigla di Comitato di liberazione nazionale. Unioni di partiti e movimenti politici costituite durante la Seconda guerra mondiale in vari paesi europei occupati dai nazisti (Italia e Francia soprattutto), con funzione di coordinamento delle forze antifasciste e di direzione politica della Resistenza. In Italia il CLN fu costituito a Roma all’indomani dell’armistizio, il 9 sett. 1943, sulla base del Comitato delle opposizioni antifasciste, dai rappresentanti di Partito comunista italiano (G. Amendola e M. Scoccimarro), Partito d’azione (U. La Malfa e S. Fenoaltea), Partito socialista italiano (P. Nenni e G. Romita), Democrazia cristiana (A. De Gasperi), Partito liberale italiano (A. Casati), Democrazia del Lavoro (I. Bonomi e M. Ruini); Bonomi ne fu il primo presidente. Con una mozione approvata il 16 ott. il CLN assumeva i «poteri costituzionali dello Stato», chiedendo la nascita di un governo composto dai partiti antifascisti e la convocazione, dopo la liberazione del Paese, di un’assemblea costituente che stabilisse la forma istituzionale dello Stato. Intanto un analogo comitato si era costituito a Milano, presieduto da A. Pizzoni. Nel genn. 1944 il Congresso di Bari dei CLN chiedeva l’abdicazione di Vittorio Emanuele III. Quindi il CLN affidava al CLN di Milano, che assumeva il nome di CLNAI (CLN Alta Italia) la direzione della lotta nel Nord occupato, in contatto con gli Alleati e attraverso il suo comitato militare, il quale si sarebbe trasformato (giu. 1944) in CVL (Corpo volontari della libertà), sotto la guida del gen. Cadorna, del comunista L. Longo e dell’azionista F. Parri. In aprile, dopo la svolta di Salerno, il CLN decideva di collaborare con Badoglio e col re, ciò che consentiva la nascita di un governo Badoglio composto dai partiti del CLN. Intanto la struttura dei CLN si era decentrata, con la nascita di CLN regionali, provinciali e locali. Mentre nelle zone sotto il controllo alleato i CLN svolgevano funzioni amministrative, nel Centro e nel Nord si facevano protagonisti della liberazione di città e regioni: il 26 lug. 1944 il CLN toscano assunse i pieni poteri in regione e decideva di procedere alla liberazione di Firenze (4-11 ag.). Proprio sul ruolo dei CLN come possibile «embrione del nuovo Stato» o meri organi di lotta si sviluppò un dibattito tra i vari partiti (nov.-dic. 1944). Negli stessi giorni i colloqui a Roma tra una delegazione del CLNAI e gli Alleati stabilivano che dopo la liberazione i CLN sarebbero stati sottoposti al governo militare alleato. Il 26 dic. il governo, presieduto da Bonomi, riconobbe comunque l’autorità del CLNAI nell’Italia occupata. Il 23 apr. il CLNAI emanò l’ordine dell’insurrezione generale, che scattò il 25, portando a termine la liberazione delle maggiori città del Centro e del Nord. Il 21 giu. si insediava il governo presieduto da Parri e composto dai partiti del CLN. Le forze del CLN ebbero infine un ruolo decisivo nella Consulta nazionale insediatasi il 25 settembre. Alla vigilia delle elezioni del 1946 i CLN furono privati di ogni funzione; nel 1947 vennero sciolti.