cloaca
. In Pd XXVII 25 Quelli ch'usurpa in terra il luogo mio / ... fatt'ha del cimitero mio cloaca / del sangue e de la puzza. Il vocabolo (di diretta ascendenza latina) acquista valore drammatico dalla contrapposizione violenta con cimitero. Dunque il sepolcreto dove fu sepolto s. Pietro è fatto cloaca, ossia " recettaculo de sangue e de vituperio " (Lana), " fogna, per la quale trascorrono tutte le putride cose " (Ottimo), " che riceve le puzze e le brutture e le corruzioni " (Buti). In tutta l'invettiva di s. Pietro, del resto, compaiono vocaboli latineggianti, che ben si addicono al principe degli apostoli, e che insieme riescono a non dare l'impressione di un sermo aulicus, bensì di un'accorata e sincera partecipazione alle vicende terrene della Chiesa; perciò non pare esatto, o non pare necessario notare, col Grabher, che l'immagine della c. è suggerita dall'immagine della puzza, che rappresenta " le immonde turpitudini della curia ".