BONFIGLI, Clodomiro
Nacque a Camerino il 19 sett. 1838. Dopo essersi laureato in medicina e chirurgia a Roma, ritornò nella città natale ove prese a frequentare la clinica medica di quell'ateneo, allora diretta da C. Federici, sotto la cui guida cominciò a interessarsi di problemi neuropsichiatrici: poté, quindi, approfondire le proprie conoscenze in tale campo con ricerche che ben presto gli valsero la libera docenza. Nominato dapprima direttore dell'ospedale psichiatrico di Reggio Emilia, nel 1873 assunse la direzione del nosocomio di Ferrara: ivi rimase per vent'anni, creando una fiorente scuola neuropsichiatrica e dando impulso alle ricerche clinico-scientifiche in tema di alienazioni mentali.
Medico prima che psicopatologo, aperto alle esperienze di ricercatori stranieri, curò le edizioni italiane delle opere cliniche di P. Guttman, di A. Strumpell e di M. Salomon e dei trattati di psichiatria di A. Frühauf, di L. Hirt, di T. Meynert e di E. Nothagel, approfondendo nel contempo la propria esperienza su vari temi di psicopatologia: fu tra i primi a chiarire la natura psichica dell'isterismo, tentò per la prima volta una classificazione delle malattie nervose con alienazioni mentali su basi anatomiche, definì le psicosi pellagrose (La pellagra, Milano 1880) e le alienazioni del senso morale. Nel 1893 fu nominato direttore dell'ospedale psichiatrico provinciale di S. Maria della Pietà di Roma, e per un anno congiunse tale attività all'insegnamento universitario della psichiatria presso l'ateneo della capitale, compito in cui riversò tutta l'esperienza acquisita in materia, come testimonia la sua opera L'insegnamento clinicodella psichiatria (Roma 1894). Nel 1897venne eletto deputato di Camerino al Parlamento, e si fece quindi promotore di innovazioni in campo neuropsichiatrico propugnando, tra l'altro, la legge sull'assistenza psichiatrica e la legge per gli istituti medico-pedagogici, quest'ultima, in particolare, ispirata al suo interesse per i problemi neuropsichiatrici connessi con una incongrua educazione infantile. Il problema delle manifestazioni psicopatologiche originate nelle età più precoci, che del resto era già stato trattato dal B. nell'opera Dei fattori sociali della pazzia in rapporto con l'educazione infantile (Roma 1894), loindusse a fondare nel 1904la Lega nazionale per la protezione dei fanciulli deficienti, proprio al fine di limitare al massimo i danni dipendenti da una insufficiente assistenza dei fanciulli in un'età tanto critica per la loro formazione.
Collocato a riposo nel 1905, si dedicò, negli ultimi anni della sua vita, agli studi di carattere storico che sempre lo avevano appassionato e che gli valsero la nomina a membro della Deputazione di storia patria dell'Emilia e delle Marche. Morì a Roma il 28 dic. 1909.
Bibl.: C. Bonfigli, Ricordiautobiografici, Ferrara 1907; Necrologio, in Policlinico, sez. pratica, XVII (1910), p. 64; A. Alessandrini, Igrandi neuropsichiatri marchigiani, in Minerva medica, XLVIII(1957), 2, pp. 3961-3965; I. Fischer, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte..., I, München-Berlin 1962, p. 145; Encicl. Ital., Appendice I, p. 295.