CLORO (X, p. 624)
L'elettrolisi di soluzioni di cloruri alcalini continua a rappresentare il principale metodo di produzione del cloro; quantitativi minori di questo alogeno si ottengono però dalla elettrolisi del cloruro di sodio fuso o come sottoprodotto nella preparazione del magnesio metallico. Si è anche cercato di arrivare al cloro partendo da soluzioni di Na Cl senza produrre contemporaneamente soda, come nel processo elettrolitico, ed il metodo che ha avuto finora un'unica realizzazione pratica è quello che tratta il Na Cl con acido nitrico così da formare nitrato di sodio ed acido cloridrico, che in presenza dell'HNO3 dà cloro e cloruro di nitrosile; questo ultimo reagisce producendo altro cloro ed ossido d'azoto da cui si rigenera poi l'acido nitrico.
La capacità produttiva di cloro degli S. U. era calcolata a circa 4500 t. nel 1945. Il cloro commerciato nello stesso anno, sempre negli S. U., proveniva per il 74,6% da celle elettrolitiche a soda caustica, per l'1,6% da celle a potassa caustica, per il 15,2% dall'industria del magnesio, per il 6,8% dalla produzione di sodio e per l'1,8% dal metodo di produzione di nitrato di sodio (v. sopra).
Notevoli quantità di cloro sono oggi messe in commercio allo stato liquido e ciò ha favorito molto il diffondersi del suo impiego.
Per la liquefazione si parte sempre dal cloro gassoso che è impuro di vapor d'acqua, piccole quantità anidride carbonica, cloruro di sodio, ossigeno e azoto, ecc. Il vapor d'acqua può essere in parte tolto raffreddando i gas, però l'eliminazione completa si raggiunge lavandoli con acido solforico concentrato in controcorrente in torri a riempimento in materiale antiacido. Il gas essiccato e compresso viene inviato prima a separatori dove si trattiene l'acido trascinato ed infine a refrigeranti raffreddati con acqua o con salamoia a seconda della compressione raggiunta dal gas e della percentuale di incondensabili che lo accompagnano. Il cloro liquido si raccoglie in recipienti provati a pressione di 20÷30 atm. mantenuti in camere isolate, a temperatura possibilmente bassa. È usato nella disinfezione delle acque, nell'imbianchimento della cellulosa e delle fibre tessili, in numerosi processi d'estrazione e di ricupero di metalli e nella preparazione di varî prodotti organici.