cloud computing
<klàud këmpi̯ùutiṅ> locuz. sost. ingl., usata in it. al masch. – Modello agile di offerta di servizi informatici. Il fornitore utilizza la rete Internet come canale di comunicazione e garantisce agli utenti una forte discrezionalità d’impiego del servizio sulla base delle loro necessità (servizio on demand). Il servizio offerto può comprendere l’uso di tecnologie e risorse informatiche, quali per es. server, spazio per archiviazione dati, software applicativi, capacità di calcolo computazionale. Il termine cloud (nuvola) viene utilizzato per rappresentare l’opacità di un’architettura informatica accessibile mediante opportune interfacce web da utenti che non conoscono i dettagli concreti della struttura fisica sottostante (hardware) e non hanno il controllo della stessa (l’utente può non conoscere l’esatta localizzazione dei dati). I sistemi di c. c. possono modificarsi e adattarsi rapidamente alle esigenze contestuali, nonché adattarsi a picchi imprevisti di uso delle risorse informatiche. Non devono essere intesi come una nuova tecnologia, ma come un'innovativa modalità di offerta e di utilizzo delle risorse informatiche già esistenti. Il modello viene anche chiamato utility computing, in quanto i servizi informatici offerti sono resi disponibili in grande quantità secondo un modo di pagamento a consumo, come per l’energia elettrica. La forte dinamicità dei sistemi di c. c. è permessa dall’uso della virtualizzazione delle risorse informatiche, una tecnica che permette di avere contemporaneamente attive su un'unica risorsa fisica più macchine virtuali, ossia più sistemi operativi e che consente di aumentare sia l’efficienza del sistema (in quanto viene incrementato il tasso di utilizzo della risorsa), sia la sicurezza, poiché il sistema è in grado di gestire il malfunzionamento di una risorsa virtuale (per es. il crash intervenuto a causa di un virus) spostando in tempo reale i sistemi virtuali su altre risorse fisiche. Il c. c. si basa su un’architettura composta da quattro livelli. Al primo si trovano le risorse fisiche, per es. server, router, switch, ubicate in un data center; al secondo il sistema operativo (livello chiave del modello), che permette la gestione e la virtualizzazione delle risorse fisiche; al terzo i sistemi operativi e gli ambienti di sviluppo software che costituiscono la base per la creazione e l’uso degli applicativi per il web; al quarto gli applicativi, utilizzati direttamente dall’utente finale (contrariamente agli applicativi installati sui computer locali, possono giovarsi dell’architettura dinamica e on demand del c. c.). L’aggregazione dei livelli che compongono il c. c. permette di suddividere i servizi offerti in tre categorie. Il SAAS (Software as a service) è il livello di servizio nel quale un software applicativo è interamente disponibile online e può essere utilizzato attraverso un browser dall’utente finale, indipendentemente dal tipo di computer. Nel corso degli ultimi anni l’offerta di applicativi software in modalità SAAS è andata crescendo in quantità e complessità: si è passati da quelli per la gestione della posta elettronica a quelli di produttività personale (insieme di applicazioni per l’ufficio, gestione di documenti, fogli di calcolo, software per il disegno e per le presentazioni), fino ad arrivare a forme più complesse. Il servizio viene spesso remunerato da vari tipi di abbonamento. La seconda tipologia di servizio è il PAAS (Platform as a service), che offre l’ambiente di sviluppo software che permette agli utenti di creare applicativi web, utilizzabili dagli utenti finali. Per gli sviluppatori, l’utilità risiede nel fatto che possono usufruire di un servizio scalabile non dovendo preoccuparsi della gestione della struttura fisica sottostante, poiché la configurazione e la manutenzione dell’hardware sottostante sono a carico del fornitore. Il pagamento si basa generalmente sulla quantità di risorse di calcolo utilizzate dall’applicazione, quali per es. lo spazio su disco e il traffico dati che ne consegue. La terza tipologia è l’IAAS (Infrastructure as a service) e si basa sull’offerta delle risorse informatiche fisiche; l’utente ha una forte discrezionalità nell’organizzazione e gestione dell’hardware. Similmente a un noleggio, tale servizio permette di non sostenere investimenti in hardware, ma più semplicemente di usufruire dell’infrastruttura già esistente.