Parigi, club di
Gruppo informale, composto da funzionari dei ministeri delle Finanze e degli Esteri dei principali Paesi avanzati, che conduce i negoziati per la ristrutturazione dei debiti sovrani dei Paesi meno sviluppati. Il gruppo trae il nome dal fatto che si riunisce, con frequenza normalmente mensile, presso il ministero delle Finanze francese. Creato nel 1956, il club di P. ha svolto un ruolo limitato fino alla grande crisi del debito sovrano dei Paesi in via di sviluppo dell’inizio degli anni 1980. Fino ad allora il club attuava ristrutturazioni dei debiti seguendo i cosiddetti ‘termini classici’, cioè con rimodulazione delle scadenze del debito fino a 10 anni e a tassi di interesse di mercato. Dai primi anni 1980 il club è intervenuto con maggiore frequenza e sempre più spesso a condizioni di favore, ossia con scadenze più lunghe e parziale cancellazione del debito.
Il club di P. agisce di concerto con altri organismi finanziari internazionali, primo fra cui il Fondo Monetario Internazionale (➔ FMI). La tipica modalità prevede che un Paese in difficoltà finanziarie ottenga un programma di finanziamento dal FMI, condizionale all’attuazione di determinate politiche economiche, e quindi acceda al club di P. per una ristrutturazione del debito coerente con il programma del FMI. Gli interventi del club sono guidati da 5 criteri generali: valutazione caso per caso; decisione per consenso; condizionalità, sotto forma di un programma del FMI; solidarietà; comparabilità di condizioni fra diversi Paesi. Per tradizione, il club è presieduto dal direttore generale del Tesoro francese.