CLUNIA
. Città dell'Hispania Tarraconensis, nel paese degli Arevaci, ai confini della Celtiberia, sopra un colle a destra del Duero, lungo la strada da Astorga a Saragozza, oggi Peñalba de Castro. Già prima della città romana era esistito colà un centro iberico, fondato nella seconda metà del sec. III a. C., il quale ha dato una caratteristica ceramica di produzione locale (Madrid, Museo), continuata poi anche nel periodo romano. Divenne colonia romana col predicato di Sulpicia e fu sede di uno dei 7 Conventus Iuridici della Tarraconensis; era iscritta nella tribù Galeria. Dell'età romana si conservano importanti rovine, e particolarmente un teatro, i resti di un tempio, probabilmente quello di Iupiter Cluniensis, e forse quelli della basilica.
Bibl.: E. Hübner, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, coll. 113-114; A. Schulten, Sertorius, Lipsia 1926, pp. 119-120; Corpus Inscr. Lat., II, pagine 382-386; F. Naval, Nuevos fragm. de ceram. romana, in Bol. Acad. de la historia, LXIII, p. 459; J. Calvo, Excav. de Clunia, in Memorias de la Junta sup. de escav., Madrrid 1916; id., in Rev. de arch., bibl. y museos, 1916.