cluster
In ambito industriale, concentrazioni settoriali e geografiche di imprese. Secondo la popolare definizione di M. Porter (Il vantaggio competitivo delle nazioni, 1998), il c. è «un’agglomerazione geografica di imprese interconnesse, fornitori specializzati, imprese di servizi, imprese in settori collegati e organizzazioni associate che operano tutti in un particolare campo, e caratterizzata dalla contemporanea presenza di competizione e cooperazione tra imprese.» Il c. deve la sua forza all’efficienza collettiva, ossia al «vantaggio competitivo che deriva dalla presenza di economie esterne locali e di azioni congiunte» (J.H. Schmitz, Collective efficiency and increasing returns, 1995). Le economie esterne sono vantaggi estrinseci alla singola impresa ma interni al c., come la presenza in loco di manodopera e fornitori specializzati e la rapida diffusione di conoscenza. Le azioni congiunte sono invece forme di collaborazione sia tra singole aziende o gruppi di imprese concorrenti sia con fornitori o clienti. I c. industriali sono presenti in tutto il mondo e caratterizzano i settori cosiddetti tradizionali e quelli high tech (➔). Anche in Italia questo tipo di organizzazione della produzione è molto diffuso, seppure con alcune caratteristiche specifiche, e prende il nome di distretto industriale (➔).