CLUVIO Rufo (Cluvius Rufus)
Amico e confidente d'imperatori da Caligola a Vitellio, console e governatore dell'Hispania Tarraconensis. Le sue Storie, che comprendevano parte almeno dell'impero di Caligola, l'impero di Claudio e di Nerone, e forse alcuni avvenimenti del 69, devono essere state fonte importante se non precipua, come vorrebbe Ph. Fabia (Les sources de Tacite, Parigi 1893, p. 376), degli Annali di Tacito, specialmente per gli avvenimenti di corte. Alla sua testimonianza si richiamano Flavio Giuseppe e Plutarco; Plinio il Giovane ce lo mostra in un'epistola, che pensoso della serietà della storia si scusa con Virginio Rufo, per aver dovuto talvolta modificare la verità secondo l'interesse dei potenti. L'ipotesi del Groag che la citazione di Plutarco da C., per un'etimologia di histrio, sia tratta da uno studio sul teatro, e con ciò si spieghi l'incarico datogli da Nerone di annunciatore nelle sue rappresentazioni teatrali, non è inverosimile.
Bibl.: H. Peter, Hist. Rom. Reliquiae, Lipsia 1906, II, pp. 311-14; M. Schanz, Geschichte der röm. itt., II, ii, 3ª ed., Monaco 1904 segg., pp. 339-40; Groag, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, coll. 121-25.