Vedi CNOSSO dell'anno: 1959 - 1973 - 1994
CNOSSO (v. vol. II, p. 727 e S 1970, p. 238)
Dopo il 1970 molte scoperte sono state effettuate nell'area di C. nel corso di lavori edilizi e agricoli, in particolar modo nel luogo prescelto per la costruzione della Facoltà di Medicina dell'Università di Creta, a Ν della città romana. Scavi programmati sono stati inoltre condotti da S. Hood nel palazzo (1973) e a O di esso, da P. Warren sul lato S della Royal Road (1971-1973), da M. Popham nella Unexplored Mansion presso il «piccolo palazzo» (1967-1973) e ancora da P. Warren presso il Museo Stratigrafico (1978-1982). Una nuova edizione della carta archeologica di C. (1981) registra le scoperte fino al 1979. Una ricerca sui caratteri ambientali (Roberts, 1979) ha rivelato indizi di un deposito nella valle del Kairatos, dove si trovava l'abitato di C. nel Medioevo.
L'espansione dell'insediamento neolitico è stata tracciata sulla base dei sondaggi effettuati da J. Evans nel 1969-1970. Il primo insediamento aceramico occupava la sommità della originaria collina di Kephala, al di sotto del cortile centrale del settore meridionale del palazzo più tardo. Verso la fine dell'Antico Neolitico II, quando iniziò l'uso della ceramica, l'insediamento si era ampliato verso O, oltre i limiti del palazzo. A C. il passaggio dal Tardo Neolitico all'Età del Bronzo Antico (Antico Minoico IA) sembra essere stato improvviso: è oggetto di discussione se l'Antico Minoico I si sia sviluppato in differenti zone di Creta da uno stadio Neolitico Finale, o se invece abbia avuto inizio nella regione di C. in concomitanza con l'arrivo di colonizzatori da un'area più evoluta.
In ogni caso l'importanza di C. nel corso dell'Antico Minoico è divenuta sempre più evidente in anni recenti. È stata pubblicata la ceramica assegnata agli inizi dell'Antico Minoico II, proveniente da un importante edificio (casa del cortile occidentale) rinvenuto da J. Evans nel 1969 al di sotto del cortile occidentale del palazzo più recente. Frammenti di «salsiere» dell'Antico Elladico II sono stati recuperati da altri depositi di questo periodo, sul lato S della Royal Road, a O del palazzo. Sondaggi effettuati da S. Hood (1973) dietro i possenti muri, spessi più di 2 m, messi in luce dall'Evans nel 1901 sotto le fondazioni dell'angolo NO del palazzo più tardo, suggeriscono la loro appartenenza a un edificio monumentale eretto nell'Antico Minoico III, che potrebbe costituire la costruzione precedente al primo palazzo del Medio Minoico, dato che i muri presentano il medesimo orientamento. I grandi pozzi rivestiti in pietra nel quartiere NO del palazzo, che l'Evans definisce celle di un'antica prigione, sembrano appartenere a questo edificio dell'Antico Minoico III e potrebbero essere granai comunitari. Queste strutture dell' Antico Minoico III vennero realizzate con piccole lastre di pietra, simili nella forma e nelle dimensioni ai mattoni crudi. Grosse pietre vennero però impiegate, in uno stile di costruzione veramente megalitico, per il primo palazzo, eretto nel Medio Minoico IA, intorno al 2000 a.C., o poco prima. Le tecniche di taglio e spostamento di grandi blocchi potrebbero essere state apprese dall'Egitto.
Molte cave dell'Età del Bronzo e di periodi più tardi sono state identificate dai geologi (M. Durkin, C. Lister) sulle alture calcaree di Haghios Ilias, al di là del torrente Kairatos, a E e a SE del palazzo. Le impressionanti cave sotterranee di Haghia Irini, a S dell'area di C., sembrano di epoca romana. E stata operata una raccolta dei numerosi segni (doppie asce, tridenti e ramoscelli) incisi a C. su pietre del palazzo e di altre strutture dell'Età del Bronzo: oltre 1000 sono stati registrati solo nell'area di questo edificio e tutti appaiono essere stati incisi tra l'inizio del Medio Minoico I e la fine del Tardo Minoico I, intorno al 1450 a.C. Chiamati dall'Evans marchi di muratori, per la somiglianza con i segni usati dai muratori nel Medioevo, dovrebbero essere, in realtà, di natura religiosa o magica. Nel 1981 è stata pubblicata una nuova pianta del palazzo, a cura di S. Hood e W. Taylor. Sono stati messi in evidenza dati indicativi per la scansione di quattro fasi principali nella costruzione della Sala del Trono: gli ambienti, per lo più privi di luce, potrebbero aver avuto funzioni cultuali, come, più a S, l'area dei depositi del tempio e delle cripte a pilastro. L'uso dei compartimenti pavimentati (pens) nel quartiere NE della residenza è oggetto di discussione. Costruiti, a quanto sembra, nel Tardo Minoico I, intorno al 1500 a.C., tali compartimenti sono stati variamente interpretati come canili, stie per maiali, o contenitori per granaglie o legumi, in connessione con la sala dei banchetti, che era stata collocata da J. W. Graham in un vicino piano superiore, oltre l'ingresso N.
J. A. MacGillivray ha condotto lo studio dei grandi depositi di ceramica del Medio Minoico recuperati dall'Evans nel palazzo (1901-1906) e mai pubblicati integralmente. Il primo palazzo venne distrutto dal fuoco nel Medio Minoico IIA, durante il XIX sec. a.C., ma fu ricostruito e di nuovo distrutto nel Medio Minoico IIIA, un paio di secoli più tardi. La ceramica assegnata dall'Evans a una terza distruzione avvenuta nel Medio Minoico IIB sembra infatti contemporanea a quella che egli classificava nel Medio Minoico IIIA. Il secondo o nuovo palazzo, costruito dopo la distruzione del Medio Minoico IIIA, subì danni a causa di un incendio nel XVI sec. a.C. (Medio Minoico IIIB).
Ancora aperto è il problema delle distruzioni subite da C. nel Tardo Minoico IA, intorno al 1500 a.C., e una cinquantina d'anni più tardi, nel Tardo Minoico IB, e circa i rapporti di queste con l'eruzione di Thera che sembra essere avvenuta quando l'insediamento venne abbandonato nel Tardo Minoico IA. Un terremoto che danneggiò la città e il palazzo di C. in questo periodo può essere in qualche maniera collegato con l'eruzione, ma la distruzione per incendio di parte della città nel Tardo Minoico IB, intorno al 1450 a.C., sembra riflettere la conquista di C. a opera di genti del continente greco (i Micenei), che probabilmente vi esercitarono un dominio nel successivo periodo Tardo Minoico II.
Nuovi dati su quest'epoca di cambiamenti a C. sono offerti dallo scavo della c.d. Unexplored Mansion, costruita dopo il terremoto del Tardo Minoico IA come annesso del «piccolo palazzo» e a questo collegata da un cavalcavia sopra un viottolo lastricato. Il complesso non era stato portato a termine prima della conquista micenea di C. alla fine del Tardo Minoico IB, e fu evidentemente usato in un momento successivo con una destinazione diversa da quella originaria. Fu distrutto da un incendio nel Tardo Minoico II, e tra le sue rovine è stata rinvenuta una notevole quantità di ceramica fine di questo periodo.
La natura e la data della distruzione finale del palazzo continuano a essere controverse. Uno studio dedicato all'ala O (Hallager, 1977) avvalora la teoria del Palmer secondo la quale la ceramica, assegnata dall'Evans a una rioccupazione successiva alla distruzione finale del palazzo, fosse di fatto in relazione con la distruzione stessa, assieme agli archivi di tavolette in Lineare B. Le opinioni restano tuttavia divise tra coloro che concordano con l'Evans e ravvisano una distruzione finale intorno al 1375 a.C., seguita da una rioccupazione di carattere non palaziale (area di santuario o area abitativa) e tra quanti negano la rioccupazione dopo la distruzione finale, che pertanto va posta più tardi, nel momento di passaggio tra il Tardo Minoico IIIA e il HIB (Raison, Hood) o verso la fine del Tardo Minoico HIB (Hallager).
Gli scavi condotti a O del «piccolo palazzo» hanno rivelato un'occupazione dell'area a partire dalle prime fasi del Medio Minoico lungo entrambi i lati di una continuazione della Royal Road,, la via che procede verso O dall'angolo NO del palazzo. Un piccolo sacello a Ν di questa strada, distrutto nel Tardo Minoico IB, intorno al 1450 a.C., ha fornito indizi di un sacrificio di bambini combinato con cannibalismo rituale. Piattaforme circolari costruite nei successivi periodi Tardo Minoico II e IIIA, con blocchi squadrati recuperati da qualche edificio più antico (Tardo Minoico I), sono state interpretate come spazi destinati alla danza, ma potrebbero essere basi soprelevate per granai.
A Sellopulo, a E del Kairatos e a NE del palazzo, una ricca tomba della categoria delle «Tombe dei Guerrieri» conteneva tre deposizioni del Tardo Minoico II-IIIA, accompagnate da un corredo di vasi in bronzo, armi e oggetti di ornamento, comprendenti anche anelli con sigillo in oro e uno scarabeo egiziano di Amenophis III (c.a 1417-1379 a.C.); una hydrìa in bronzo presenta un uccello sull'orlo, nel punto opposto all'ansa.
Tombe con sepolture della fine dell'Età del Bronzo (Tardo Minoico IIIC o sub-minoico) sono state scavate a Tekke (Ambelokipi) nell'area della Facoltà di Medicina dell'Università di Creta, oltre il limite Ν delle città greca e romana. Queste e successive tombe con sepolture dell'Età del Ferro sembrano essere in gran parte tombe di più antichi periodi dell'Età del Bronzo ripulite per un nuovo uso. Accanto a tombe a camera con passaggi di ingresso (dròmoi) sono documentate tombe a fossa o a pozzo (con camere tagliate sul fondo di una fossa), come quelle rinvenute dall'Evans più a E, nella necropoli di Zapher Papura. In alcune tombe sono stati recuperati resti di sarcofagi in terracotta (làrnakes), uno dei quali era decorato con una scena dove appaiono due figure femminili, ritenute sacerdotesse. Alcune delle sepolture più tarde (dal Protogeometrico all'Orientalizzante) erano accompagnate da ricchi corredi, comprendenti gioielli d'oro. Una tomba conteneva un paio di sepolture di cavalli. Un'urna cineraria dipinta del periodo protogeometrico presenta le figure di due divinità femminili, stanti su basamenti forniti di ruote.
Un heròon rinvenuto nel moderno villaggio di C. a O del palazzo fu in uso a partire dal VI sec. a.C. I doni votivi qui rinvenuti comprendono lastre fittili a rilievo con raffigurazioni di un giovane cavaliere e di un serpente. È stato ipotizzato che l'eroe in questione sia Glauco, figlio di Minosse, che venne resuscitato dalla morte. Il suo culto, che potrebbe essere associato con riti di iniziazione, ebbe una fine improvvisa con la conquista romana di Creta nel 67 a.C. Nel Santuario di Demetra a Gypsades, a S del palazzo, il culto aveva avuto inizio nell'VIII sec. a.C. o ancor prima ed era continuato fino alla metà del II sec. d.C. Le tombe rupestri con nicchie per le sepolture che si addensano nelle due grandi necropoli di Baïria e Spilia, a SO e a S della città romana, sono di un tipo che potrebbe essere stato introdotto dai coloni di origine italica stabilitisi a C. nel I sec. a.C. Una tomba di questo tipo rimasta inviolata, con sepolture del I sec. d.C., associate a fini vasi in vetro, è stata scavata sulle pendici SO della collina dell'acropoli, a O della città.
La città romana di C. sembra essere stata abbandonata o ridotta a un villaggio dopo il 400 d.C. circa. Era difficile fortificarla e la popolazione potrebbe essersi trasferita per sicurezza nella città portuale di Iraklion. Nel corso del periodo protobizantino si continuò tuttavia a seppellire nella zona di Cnosso. Una grande chiesa cimiteriale con molti ossuari annessi fu costruita intorno alla metà del V sec. sulla sommità della collina scelta come sede della Facoltà di Medicina a Ν della città romana. Altri ossuari del periodo successivo al 400 d.C. circa, sono stati scoperti anche in altri punti di quest'area.
La zona di C. continuò a essere abitata dopo la conquista araba di Creta avvenuta intorno all'827 d.C. Una capanna del periodo arabo, costituita da un solo ambiente e abbandonata dopo un'inondazione del vicino Kairatos intorno al 900 d.C., è stata scavata sotto il villaggio di Makrytichos, a NE del palazzo.
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