coalescenza
Teoria che studia l’andamento filogenetico dei geni e degli alleli all’interno delle popolazioni. Se si prendono due individui con gli stessi tratti genetici ereditari e una sola differenza tra loro, e si cerca di raggiungere il loro progenitore comune risalendo il loro albero filogenetico in base ai tratti ereditati, si arriverà a identificare un progenitore comune. I due lignaggi vanno quindi incontro a coalescenza. A partire da un insieme finito di geni o alleli, che non siano soggetti a selezione ma a un tasso costante di mutazione (la cosiddetta deriva genetica), si può dunque arrivare sempre a trovare un punto di coalescenza, cioè un progenitore comune della popolazione. Questo è il cosiddetto principio di coalescenza, che può essere anche applicato alle mutazioni del DNA. Grazie a calcoli matematici basati sui ritmi di mutazione è possibile anche stimare un tempo di coalescenza, che ci dà la possibilità di quantificare l’antichità del progenitore comune. Le formalizzazioni matematiche della teoria della coalescenza risalgono agli anni Ottanta del XX sec., e da allora sono stati sviluppati numerosi modelli capaci di studiare la coalescenza in diverse condizioni, implementando anche i fenomeni di ricombinazione e i processi di selezione. Questi, infatti, richiedono studi appropriati perché modificano radicalmente l’andamento delle frequenze geniche all’interno delle popolazioni.
→ Genetica. Modelli matematici per la genetica delle popolazioni