coattaggine
s. f. (scherz. iron.) Atteggiamento da coatto, da persona rozza e volgare.
• Oltre allo smisurato talento di chi ha vestito la maglia e di chi ha gestito il gruppo dalla panchina, questo trionfale campionato del Real Madrid verrà anche ricordato per gli «elenchi» di [José] Mourinho e le «rosicate» di alcuni suoi giocatori in campo, incapaci di perdere con classe (e meno male che hanno perso pochissimo): «[Lionel] Messi una cosa del genere non la farebbe mai», precisa giustamente [José] Altafini in diretta deplorando la coattaggine di [Cristiano] Ronaldo (che potrebbe incappare nella prova tv). (Enrico Sisti, Repubblica, 3 maggio 2012, p. 68, Sport) • Va di moda la tv di pancia: coattaggini, pecionate, dito medio alzato verso il pubblico, incazzature al posto di editoriali, gesti scurrili, fraseggi e borborigmi incomprensibili, insomma la rappresentazione del «ventre molle» del Paese. La tv di pancia è sempre esistita; fin dalle origini c’è stato qualcuno bravo a giocare sui registri bassi della corporalità. Si è acuita maggiormente quando il «ventre molle» ha preso la parola, quando i dilettanti allo sbaraglio (tenuti a freno dal cinismo indulgente di Corrado) hanno creduto di avere un talento da far fruttare, quando l’audience profonda ha preteso di fare sociologia. (Aldo Grasso, Corriere della sera, 29 novembre 2014, p. 51).
- Derivato dal s. m. e agg. coatto con l’aggiunta del suffisso -aggine.
- Già attestato nella Repubblica del 25 agosto 1999, Roma, p. VIII (Antonella Piperno).