coazione
Fenomeno morboso (detto anche compulsione), caratterizzato dall’insorgenza di una rappresentazione mentale non intenzionale e intempestiva che, pur essendo riconosciuta tale dal soggetto che la subisce, resiste, almeno per un certo tempo, ai tentativi d’inibizione. Oggetto di c. possono essere immagini, idee e atti motori (tic o movimenti con vera e propria finalità), che vengono detti coatti in quanto a essi si riferisce la tendenza incoercibile alla ripetizione che diventa una specie di obbligazione ricorrente. La c. è sintomo fondamentale della nevrosi ossessiva. Le formazioni di valore sintomatico sono caratterizzate da permanenza ed esigenza esclusiva, con difficoltà di ogni sorta sul piano della decisione e dell’azione. Un esempio tipico è dato anche dagli scrupoli in forma esasperata. Nell’esperienza comune si possono anche avere talora insistenti formazioni ideative, sempre noiose per la tendenza a persistere, ma spontanee ed eccezionali. Secondo la psicoanalisi la c., come c. a ripetere, esprime la tendenza a ripristinare esperienze passate vissute dall’individuo come particolarmente gratificanti, tendenza che si esprime nei fenomeni di regressione e di fissazione.