coccidioidomicosi
Malattia infettiva legata a Coccidioides immitis, comune all’uomo, al cane, al gatto e ai roditori, variabile per sintomatologia, decorso ed evoluzione. La c. fu individuata nel 1892 nel continente americano (mal di California; febbre della Valle di s. Gioacchino; febbre della valle; reumatismo del deserto). La localizzazione è varia: cutanea, polmonare, ossea, generalizzata, meningitica, peritonitica, ecc. La c., in genere asintomatica, può coinvolgere l’apparato respiratorio con un quadro simile a quello influenzale, di bronchite o polmonite. Oltre alla febbre compare frequentemente dolore toracico con brividi diffusi, espettorato, emottisi. È generalmente presente leucocitosi e, alcune volte, eosinofilia. Alcuni malati manifestano un quadro di tipo artritico o simil reumatico, con eritema nodoso, congiuntivite, mialgie. Di particolare rilievo può essere la diagnosi di lesioni nodulari del polmone, che debbono essere differenziate da tubercolosi o da tumori. Quando, non del tutto eccezionalmente, si sviluppano cavità all’interno del parenchima polmonare, può verificarsi una difficoltà nella loro chiusura spontanea e generarsi un’emottisi che impone il ricorso alla chirurgia. Nella forma primitiva la c. ha un decorso acuto, si presenta per lo più localizzata ai polmoni, ha esito benigno e lascia uno stato di immunità permanente. Nella forma secondaria, ha un’evoluzione spesso letale. Il contagio avviene per via respiratoria (inalazione di polvere contenente spore). Frequente in corso di immunodepressione.