COCCIOPESTO (lat. opus signinum)
Genere di pavimentazione e di rivestimento delle pareti usato dagli antichi per proteggere i muri dall'umidità: il cocciopesto era costituito da una miscela compatta di frammenti di materiale fittile, generalmente ricavato da rottami di tegole e di anfore, unito con calce grassa; questa miscela si disponeva sulla massicciata di fondazione per uno spessore variabile da 5 a 15 centimetri, e si batteva con ciocchi di legno, in modo da non lasciare anfrattuosità fra i varî frammenti; la massa, bene asciugata, risultava impenetrabile all'acqua.
Nell'antichità si usava rivestire con essa le cisterne, le vasche da bagno, le terrazze scoperte, gl'impluvî delle case, quando n0n erano di marmo o di pietra, le stanze riscaldate, ecc. A Pompei si trova usata fiti nel periodo sannitico, contemporaneamente all'introduzione della calce; ebbe poi una grande applicazione durante l'Impero negli edifici termali.
In alcune case repubblicane si trovano pavimenti di cocciopesto fatto con frammenti tagliati in forma di piccoli parallelepipedi, fra ì quali sono incastonati pezzetti di marmo a disegno.
Per maggiore impermeabilità, negli angoli delle pareti e intorno al pavimento, si batteva un cordone a segmento di cerchio, sempre fatto con lo stesso sistema; tale particolarità è caratteristica delle conserve d'acqua.